Analizzando il fatturato mondiale della Cina, che nel 2012 ha raggiunto i 17 miliardi di yen (2 miliardi di euro) con un aumento di oltre il 30% dei biglietti venduti, si giunge alla conclusione che il mercato cinematografico cinese è il secondo al mondo dopo gli Usa.
Nonostante i film esteri costituiscano una fetta importante di questo nuovo grande mercato asiatico con introiti pari a 8.8 miliardi, i produttori cinesi non sono rimasti a guardare producendo lo scorso anno 893 film di cui 33 di animazione.
“La Cina è ormai il terzo maggior produttore di film al mondo e il secondo mercato cinematografico” - ha affermato Tong Gang, capo della Sarft (State admnistration of radio, film and television). "Un successo eccezionale raggiunto a fine anno quando ha debuttato la commedia low-cost Lost in Thailand, che in meno di un mese ha raccolto il risultato record di 1,2 miliardi di yuan, stracciando colossal come Avatar o Transformers”.
Bisogna però comunque dire, come più volte a sottolineato Zhang Hujin, il presidente della Film Academy di Pechino, che la Cina è in ritardo dal punto di vista tecnologico soprattutto sul 3d. Se infatti sul suolo cinese il cinema è giunto al 10,5% di schermi in medi al giorno, l'utilizzo di pellicole cinesi all'estero è sceso del 48%.
Tuttavia, come ha dichiarato ancora Tong Gang, la Cina sta lavorando per dotarsi di nuovi schermi Imax e 3d, oltre che aumentando gradualmente - come nello scorso anno il prezzo del biglietto - garantendo una normativa che protegge le produzioni cinesi dalle grandi distribuzioni straniere specie quelle americane.
Proprio per questo, come si legge in un rapporto recentemente stillato dall'agenzia di Ernest & Young, si pensa che entro il 2020 il mercato cinematografico cinese potrebbe sorpassare quello americano diventando il primo in assoluto.