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17/11/24 ore

L’indegna vicenda del treno Caruso raccontata da Gaetano Bonelli, direttore della Casa-Museo Enrico Caruso di Napoli



di Giulia Anzani

 

È il 2 agosto 2021. Sono trascorsi 100 anni dalla morte del tenore Enrico Caruso. In quest’occasione, Gaetano Bonelli (già direttore del Museo di Napoli - collezione Bonelli) inaugura la Casa-Museo Enrico Caruso nel luogo in cui il tenore nacque e visse la sua prima infanzia. In 45mq sono raccolte le testimonianze e i cimeli che raccontano Caruso a tutto tondo: il bastone da passeggio, lettere, caricature e ritratti, dischi originali, e tanto altro.

 

Circa quattro mesi prima, è il 9 aprile 2021. Il direttore Bonelli racconta di un suo progetto: un convoglio speciale che copra la tratta Napoli-Sorrento, città carusiane, intestato ovviamente a Enrico Caruso.

 

In un post su Facebook sulla pagina Pro Comitato Enrico Caruso 2021-2023 scrive: “Oggi voglio sognare e lo voglio fare con voi tutti, al punto che vi invito a salire con me sul treno Caruso”. Tale idea pare suscitare l’interesse di Umberto de Gregorio, presidente dell’EAV (Ente Autonomo Volturno SRL), che richiede il programma sviluppato da Bonelli al fine di stampare immagini da inserire nel treno e cartoline per i viaggiatori.

 


 

Dopo una serie di telefonate e proposte di date per la realizzazione dell’evento in collaborazione, segue il silenzio da parte di de Gregorio che Bonelli descrive come “Un silenzio assordante che sembrava aver generato l’ennesimo nulla di fatto”. Ma la sorpresa è dietro l’angolo: Bonelli scopre, tramite giornali, che il treno Caruso è stato inaugurato il 25 maggio. E nessun invito è stato spedito a lui o alla Casa-Museo Enrico Caruso.

 

In una conversazione telefonica, il direttore Bonelli mi racconta la vicenda. “Non ho ricevuto l’invito né sono stato menzionato. Il presidente de Gregorio ha fatto stampare i cofanetti con foto tratte dalla mia raccolta e con didascalie scritte da me. Con i loghi della Casa-Museo, per giunta. Ha plagiato una mia idea e ora si meraviglia del clamore nato dalla notizia…”, dice pieno di sdegno e amarezza. 

 


 

“Io gestisco anche il Museo di Napoli - collezione Bonelli” - continua - “Vi sono svariate aree tematiche dell’universo napoletano. L’amore che provo per la mia città è lo stesso che m’induce ad esporre il mio sdegno per questo sopruso. Va a danno della mia città e dei cittadini onesti”.

 

 


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