Raffaele Ferraioli ci ha lasciato. Come può essere descritta una personalità poliedrica e curiosa, creativa e innovativa, visionaria e empirica come lo è stato Raffaele? In primo luogo era un poeta, una personalità dotata di un grado notevole di immaginazione e di sentimento. Tutt’altro estraneo però alla concretezza pragmatica.
Un amministratore nutrito di vera leadership carismatica, sindaco per 39 anni di Furore che da “paese che non c’è” aveva fatto diventare un luogo affascinante e intenso, con le multicolori invenzioni che hanno fatto di questo comune dell’alta costiera amalfitana, che scende degradando fino al fiordo che per taluni è una rìa nella quale penetra il mare, una oasi dell'anima.
La conformazione del paese vede le sue case distribuite come macchie di colore che spuntano lateralmente alla montagna. Questo il piccolo comune che Ferraioli ha trasformato in un avamposto di forza creativa, una fonte pulsante che lui ha inventato e nutrito sempre.
Determinato e pervicace, dolce e apparentemente burbero, chiunque ha avuto contatti con lui è restato affascinato dalla sua forza coinvolgente e dalla sua visione di bellezza e di adesione alla passione che le cose intorno a lui esprimevano. Era la sua assoluta volontà di restare legato al suo territorio, ma forse proprio la conformazione della sua terra rendeva duttile e armoniosa.
Le sue battaglie sono state ancorate all’amore per le immagini e gli elementi che lo circondavano. Fu determinante promotore per il riconoscimento della Costa d'Amalfi come Patrimonio Mondiale dell’Umanità, socio fondatore e vicepresidente del club "I borghi più belli d'Italia" e della "Associazione italiana dei Paesi dipinti”, ma la sua pulsazione interiore si muoveva su una scacchiera vasta e universale, ma anche semplice e ricca di suggestioni.
Dal cibo, agli agrumi, ai vini, non si è mai fermato alla rappresentazione retorica, ha sempre cercato il meglio, quello che mirasse all’eccellenza, nel modo umile in cui lavoro e ricerca si fondevano nel rispetto e nei valori dell’uomo umano. Senza timore di sottrarsi al rischio, attraversando i percorsi in cui si rintracciano anche invidie e piccole miserie in cui spesso si rifugia l’animo di chi è debole nel cuore.
Quattro sono i libri che ha scritto: “Blob Furore” – 1997 “Il paese che non c’è” – 2000 “Primi piani” – 2013 “Nonna Nonna” – 2014.
Ci mancherai molto Raffaele, l’idea di pensare a Furore e immaginare che non ci sei ci addolora. Ci conforta però che siamo stati amici e tentati dalle medesime aspirazioni. Furore e tutti noi, che di Furore non siamo ma che l’abbiamo vissuto nelle nostra vacanze da bambini e da ragazzi, coltiveremo il tuo ricordo con amorevole delicatezza. Che la terra ti sia lieve….
Di seguito tre momenti di Raffaele con gli audiovideo di Agenzia Radicale Video e Quaderni Radicali TV, che ricordano tre fasi della sua grande forza intellettuale e organizzativa.
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Presentazione a Furore di Primi Piani” il libro di Raffaele Ferraioli
(Quaderni Radicali TV)
Intervista a Raffaele Ferraioli per la XVII edizione del Premio di Giornalismo di Furore
(Agenzia Radicale Video)
XXII Premio Furore di Giornalismo di Furore
(Quaderni Radicali TV)
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