Un viso rugoso, un corpo fragile, due occhi attenti e luminosi, un sorriso sfuggente. E la mente, poi. Quella mente che la consacrò regina della scienza. A 103 anni è morta nella sua casa di Roma Rita Levi Montalcini, premio Nobel per la medicina, donna simbolo della ricerca scientifica.
La scienziata, nominata senatrice a vita nel 2001 dal presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi “per aver illustrato la Patria con altissimi meriti nel campo scientifico e sociale”, era nata a Torino il 22 aprile 1909. Nel capoluogo piemontese si iscrive alla facoltà di medicina e a 20 anni, nella scuola medica dell'istologo Giuseppe Levi, inizia gli studi sul sistema nervoso, su cui si concentrerà per tutta la sua vita, salvo brevi interruzioni durante il secondo conflitto mondiale.
A causa delle sue origini ebraiche sefardite, fu costretta dalle leggi razziali del regime fascista a emigrare in Belgio, dove prosegue le sue ricerche in un laboratorio casalingo. Nel 1947 Levi Montalcini accetta l'invito a proseguire i suoi studi al dipartimento di Zoologia della Washington University, in Missouri, dove rimane fino al 1977, anno del suo ritorno in Italia. In collaborazione con l'istituto americano, dal 1961 al 1969 dirige il Centro di ricerche di Neurobiologia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr) di Roma e dal 1969 al 1979 il laboratorio di Biologia cellulare.
Nel 1986, poi, l'assegnazione del Premio Nobel per la medicina grazie alla scoperta nel 1951-52 del fattore di crescita nervoso (NGF), fondamentale per la comprensione della crescita di cellule e organi e, di conseguenza, per quella del cancro e di malattie come il Parkinson e l'Alzheimer.
Dal 1993 al 1998 presiede inoltre l'Istituto dell'Enciclopedia Italiana ed entra a far parte delle più prestigiose accademie scientifiche internazionali. Una vita consacrata alla Scienza e all'uomo, una vita vissuta fino all'ultimo giorno con acume e brillantezza: “Il corpo faccia quello che vuole. Io non sono il corpo, io sono la mente” disse Rita Levi Montalcini. E i sempreverdi fiori di quella mente continueranno a dare frutti. Per sempre. (F.U.)
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