Correva il 13 settembre del 2013 quando le firme di 67.000 cittadini a sostegno della proposta di legge “Eutanasia legale” dell’Associazione Luca Coscioni. Da allora, in spregio del dettato costituzionale che prevede che “il popolo esercita l’iniziativa delle leggi”, il Parlamento non ha discusso nemmeno 5 minuti di legalizzazione dell’eutanasia.
Come se ciò non bastasse, “in queste ore si sta perfezionando la negazione del diritto dei cittadini italiani ad ottenere una risposta, qualunque essa sia, da parte delle istituzioni in materia di fine vita”, come hanno denunciato Filomena Gallo e Marco Cappato, una volta avuta conferma che “la legge sul testamento biologico è di fatto affossata”.
“Un anno fa – ricordano il segretario e il tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni in un comunicato - i partiti decisero di separare la questione del testamento biologico dall’eutanasia e di affrontare almeno quella questione. Il testo di legge, che sostanzialmente recepisce ciò che già la giurisprudenza ha stabilito - cioè il diritto a interrompere le terapie senza soffrire anche quando ciò significa andare verso la morte - era stato approvato a larghissima maggioranza alla Camera dei Deputati.
Formalmente il testo è in calendario in Aula al Senato per fine settembre 'ove terminato l’esame in commissione'. La commissione Igiene e Sanità però non ha in calendario il testo perché attende il parere della commissione bilancio, la quale ha il punto come ottavo punto all’ordine del giorno. In sintesi: siamo alla paralisi”.
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