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16/11/24 ore

Cannabis, il paradosso antiproibizionista



Una delle “leggi da non tradire” - secondo una campagna del quotidiano 'la Repubblica' -, prima che il Parlamento chiuda i battenti, è quella sulla Cannabis. Il provvedimento approderà giovedì alla Camera per la discussione, privo tuttavia dei connotati più rivoluzionari in tema di legalizzazione.

 

Dopo lo stralcio della parte più scabrosa, resta infatti in piedi solo la disciplina sull'uso terapeutico, per altro già oggetto di un decreto del ministero della Salute del 2007. Ai fautori della legalizzazione per uso personale e ricreativo, non resta che attendere la prossima legislatura, nella speranza che la legge di iniziativa popolare già presentata possa avere maggiori fortune.

 

Nelle more, proseguono le azioni di disobbedienza civile del fronte post-Pannella che fa capo all'associazione Radicali Italiani, per mettere in evidenza il paradosso antiproibizionista italiano. Dopo l'iniziativa di Milano a Colonne San Lorenzo – con un corso pubblico di auto-coltivazione - Antonella Soldo e Barbara Bonvicini sono state, infatti, dalla Digos identificate e avvisate “in relazione al reato di istigazione per delinquere.

 

Tutto ciò – denunciano - sotto gli occhi degli spacciatori indisturbati in una delle principali piazze di spaccio di Italia”. A conferma – spiegano – che “nel nostro Paese la cannabis si può consumare solo foraggiando il mercato illegale in mano alle mafie, mentre la coltivazione anche per uso personale è punita con la reclusione fino a sei anni”.

 

 


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