Il servizio sanitario italiano rischia di divenire nel tempo insostenibile, se non si farà nulla nel futuro immediato. Prima di Monti a lanciare l'allarme ci hanno pensato i super-esperti dell’European House Ambrosetti, che nei loro modelli previsionali disegnano per la sanità italiana un sicuro default.
Il fatto è che per gli esperti in meno di quarant’anni la spesa sanitaria, se non ci saranno delle modifiche sostanziali all’intero servizio, sarà senz’altro destinata ad aumentare del 150%: questo perché saremo sempre più longevi ma anche più malati.
Secondo altri dati previsionali del Ministero della Salute, infatti, l’aumento della longevità sarà inevitabilmente accompagnato da un altrettanto incremento delle patologie croniche e invalidanti, tant'é che per gli uomini sono previsti in media 16 anni di disabilità e per le donne addirittura 22.
Di conseguenza molti più farmaci e ricoveri, ma soprattutto più assistenza domiciliare, già oggi insufficiente e in certe realtà territoriali proprio inesistente: in primo luogo perché dal 2010 il Governo Berlusconi ha azzerato il famoso Fondo per la Nonautosufficienza e conseguentemente le regioni non hanno disposizione i fondi sufficienti per garantire l’assistenza domiciliare a tutte le persone con disabilità; in secondo luogo a causa di una mala organizzazione.
La questione dovrebbe essere affrontata già da ora dall’attuale Governo e da quelli che si succederanno, proprio per evitare ai nostri futuri anziani malati e disabili di trovarsi nel disagio e nella disperazione, incominciando già a razionalizzare la spesa sanitaria, soprattutto quella legata al personale impiegatizio, spesso sproporzionato per le effettive necessità della sanità, e agli stipendi esagerati dei direttori delle ASL, che oltretutto sono nominati dalla politica/partitocrazia e quindi non esclusivamente sulla base del merito.