Una famiglia in difficoltà cerca aiuto da parte delle istituzioni locali per ottenere una situazione di vita dignitosa, almeno migliore delle due stanze di una scuola abbandonata in qui, vivono da un anno. In questa indegna situazione si trovano a dover vivere una famiglia palermitana, che oltre a combattere il problema della disoccupazione ha un figlio 12 enne con grave disabilità.
La mamma anche se ormai scoraggiata, ha ancora la speranza che qualcosa si possa muovere, il desiderio più forte (anche se dovrebbe essere un diritto) sarebbe quello di ottenere una casa confiscata dove poterci abitare o ad un percorso di sostegno per un affitto della durata di un anno almeno, per avere giusto il tempo di trovare una qualche sistemazione lavorativa per vivere dignitosamente.
“Per ben due volte ci siamo incontrate con l’assessore di competenza che ha dimostrato la buona intenzione di aiutarci - racconta la madre - ma successivamente non è accaduto niente”. Questa famiglia si chiede perché non è ascoltata e soprattutto perché altre famiglie che si trovano in situazioni meno critiche della loro, hanno avuto case confiscate. Inoltre, ovviamente, la paura di trovarsi alla fine in mezzo a una strada è costante.
Questa, in estrema sintesi, una vicenda a dir poco scandalosa, che non dovrebbe mai accadere in un paese che si definisce civile e democratico, come dovrebbe essere il nostro! Una famiglia con gravissime difficoltà economiche con carico un minore gravemente disabile, avrebbe già ottenuto una casa popolare accessibile ai portatori di handicap e starebbe ad abitare in due camere di una scuola abbandonata da ormai un anno, come in questo caso. Ma il “mercato” dei beni confiscati ha evidentemente altre logiche …