Qual è il perimetro della partita del Quirinale, come viene raccontata dai media? Da un lato, abbiamo Travaglio che ci descrive Berlusconi come un satanico burattinaio, che ottiene da Renzi vantaggi veri (profitti per Mediaset, leggi concordate ecc.), a fronte di torti soltanto simulati; dall'altro, sempre Berlusconi è ritratto come un citrullo che si è fatto prendere per il naso dal giovane premier con pochi scrupoli e tanta voglia di potere. Una rappresentazione che ha cura di non evidenziare l'essenziale e cioè che il voto per il Presidente della Repubblica ha dissipato ogni equivoco.
Ad essere una simulazione è in realtà l'intenzione di cambiare da parte della classe politica italiana, e in particolare del governo. Da questo punto di vista, la metamorfosi del premier da rottamatore a gattopardo appare davvero sconvolgente. Nello scenario nostrano il gattopardo è figura della difesa testarda dell'esistente, dietro la maschera di un finto cambiamento.
È bastato meno di un anno a Palazzo Chigi perché si palesasse il vero volto di un'operazione politica che fin dall'inizio mostrava i segni del trasformismo, più che quelli della novità.