Quanto abbiamo ottenuto come Associazione Luca Coscioni, dal punto di vista politico e civile, sulla fecondazione assistita eterologa, grazie ai ricorsi che alcune coppie sterili hanno presentato con l’aiuto della nostra associazione nei Tribunali italiani e anche alla Corte EDU, vanno considerati dei successi importanti.
Si sono ottenuti pronunciamenti netti contro l'odioso divieto sul ricorso all’eterologa previsto dalla legge n. 40 del 2004, fino ad arrivare alla cancellazione del medesimo da parte della Corte Costituzionale che l’ha dichiarato illegittimo sul piano costituzionale.
Un’altro divieto tra i più irritanti, che è rimasto nella legge 40, è quello sulla ricerca sulle staminali embrionali, che tra l'altro come ben sappiamo è pure profondamente incoerente, perché non riguarda la ricerca sulle staminali embrionali derivanti da linee cellulari provenienti dall’estero.
Sul fronte delle barriere architettoniche invece, noi a Torino ci stiamo muovendo usufruendo delle iniziative di democrazia diretta, che il comune mette a disposizione dei propri cittadini. Infatti, stiamo raccogliendo le firme su una petizione popolare, per chiedere al Consiglio Comunale di impegnarsi rapidamente a definire e ad adottare il PEBA (Piano per l’Eliminazione delle Barriere Architettoniche).
Inoltre abbiamo intenzione di depositare una petizione alla Regione Piemonte, per chiedere di dare inizio, dopo anni di verificabile latitanza ai compiti che la legge (n. 41, art. 32 del1986) assegna alle regioni, al controllo dei comuni e il commissariamento nel caso in qui i medesimi non abbiano provveduto all’adozione del PEBA entro un anno dall’entrata in vigore della stessa norma.
Vorrei in fine segnalarvi che, qualche giorno fa, il TAR Piemonte ha dato al Comune di Torino un ultimatum di sei mesi per dar luogo a misure idonee finalizzate all’eliminazione delle barriere architettoniche e al miglioramento dell’accesso degli utenti con disabilità al servizio di trasporto pubblico...