Tre ragazzi di 16 e 17 anni hanno tentato di far prendere a una ragazzina down l’autobus sbagliato per tornare a casa da scuola.
L’episodio è accaduto nel bellunese e i tre giovani avevano la vigliacca intenzione di deridere la ragazza disabile nel vederla scoppiare a piangere all’arrivo alla destinazione errata; fortunatamente questa volta, a differenza di quanto accaduto in altre occasioni, la giovane ha reagito, avendo il supporto dell’autista del bus, contro cui i tre bulli hanno inveito fino all’arrivo di altri due colleghi.
Il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia (Lega-Nord), ha così commentato la sconcertante vicenda: “Un’aggressione in piena regola mascherata da scherzo di cattivo gusto, ma ancor di più una mancanza di educazione sociale e di civismo, che deve indurci a una profonda riflessione, soprattutto perché ne sono autori tre minori. Le autorità scolastiche, ma ancora prima e ancor di più le famiglie - continua Zaia - intervengano con severità per far comprendere ai responsabili, la gravità del gesto compiuto su una ragazzina indifesa”.
Tale atto di becero bullismo mette alla luce la forte crisi valoriale di molti giovanissimi, che indubbiamente è causata soprattutto dall’ormai non più rara disgregazione dei nuclei familiari e dalla frequente disattenzione dei genitori verso i propri figli che non hanno ancora raggiunto la maggiore età.
Il Presidente Zaia ha fatto bene a parlare di maleducazione sociale e di civismo, peccato però che alcuni esponenti del suo partito lancino pubblicamente da anni messaggi che contrastano nettamente con il senso civico.