“Coi nostri mediocri 8,51 megabyte mediamente scaricabili al secondo siamo ultimi tra i Paesi del G8 (penultimo è il Canada che svetta dal 23,09: il triplo), penultimi tra quelli europei davanti alla Croazia e ultimissimi tra i 34 dell’Ocse. Abissalmente lontani dalla velocità con cui scaricano dal Web i cinesi di Hong Kong, quasi undici volte la nostra, ma anche i sudcoreani, gli svedesi, gli svizzeri”. Così Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera ci delizia, con la sua penna indagatrice, alla scoperta questa volta del gap in Rete che separa l’Italia dal resto del Mondo.
A leggerlo, l'articolo del noto editorialista sembra quasi scoop dei suoi, tipo La Casta (altra faccenda ben nota da anni, ma che ebbe un improvviso risalto con il miracoloso libro edito da Rizzoli). In realtà, "l’arretratezza digitale italiana" è nota da tempo. In proposito, si perdoni l’autoreferenzialità (a piccole dosi non sempre guasta), Quaderni Radicali 110 - di cui è supplemento online Agenzia Radicale, ha dedicato un approfondimento nel quale si dà conto, fra l'altro, con dati alla mano, di quanto l’Italia batta la fiacca in un settore ormai fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’economia di una nazione, senza che i governi succedutisi negli ultimi anni, quello di Renzi compreso, abbiano attuato, al di là delle belle parole e i buoni propositi, politiche ad hoc per colmare il Digital Divide.
Una distanza che non è solo in termini di qualità dell’offerta, ma che riguarda anche la qualità della domanda, se è vero, come si evidenzia nell’articolo firmato da Roberto Granese su QR, che gli utenti digitali italiani si distinguono “positivamente” per una presenza massiccia nelle connessione ai social network (quali facebook et similia), alla quale l’attuale Premier non manca di dare il suo prezioso contributo quantitativo.
Anche Gian Antonio Stella sottolinea che “davanti a un quadro così, lo stesso governo del primo premier incessantemente affaccendato tra Facebook e Twitter, WhatsApp ed Instagram pare aver deciso, stando alle bozze dello Sblocca Italia, di limitare gli aiuti per l’estensione della banda larga...”.
E forse, chissà, non è un caso.
- L'Europa nella Rete e Digital divide di Roberto Granese (da Quaderni Radicali 110)