Avrà un futuro il Pd? Arduo rispondere. Tali e tante sono le ambiguità e le contraddizioni di quel partito che l’imminente congresso rischia di non offrire affatto soluzioni e risposte. Ciò, è ovvio, si intreccia con la crisi più generale del sistema politico italiano e con i dilemmi di uno Stato social-assistenziale che non regge dinanzi ai sommovimenti globali senza precedenti dell’economia e della finanza.
Da qui la centralità che dovrebbe avere la questione liberale, intesa anzitutto come seria ricerca volta a superare i pesanti tratti corporativi e conservatori dell’Italia.
A tal fine sembrava concepito il Partito democratico, che invece appare stretto fra la vecchia logica della cooptazione e un inseguimento del “nuovo” privo di bussole.
Una forza, il Pd, che rischia di ripiegarsi sull’esistente, senza un passato e senza un vero orizzonte.
Su questo tema è incentrato il Primo piano del numero 109 di Quaderni Radicali in uscita la prossima settimana.
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