Con la pronuncia della Corte Costituzionale si è aperta ufficialmente la giostra elettorale su tempi e modi del voto. Condizionato dall'ultimo sondaggio e dall'istinto di sopravvivenza di ciascun partito o movimento, di ciascun leader o presunto tale, il gioco resta dominato da "interessi particulari" contrastanti che - inesorabilmente - producono un porcellum dietro l'altro. Ne discute Geppi Rippa - con Antonio Marulo - in Maledetta Politica.
E' iniziata ufficialmente l'era Trump, con il pesante fardello delle tante incognite sui nuovi assetti politico-economici mondiali. Il discorso d'insediamento - al di là dello scontato motto "l'America prima di tutto", espresso in perfetto stile da campagna elettorale perenne - lascia perplessi nella sostanza di alcuni affermazioni che tratteggiano in modo grossolano le linee guida di una politica più adatta agli anni 50 del secolo scorso, in quanto trascurano gli effetti del cambio di paradigmi economici e tecnologici rispetto al passato che la renderebbero più che mai inefficace. Nel discute Geppi Rippa - sollecitato da Antonio Marulo - in questo numero di Maledetta Politica.
I liberali autentici e un po' nostalgici si stavano per l’appunto chiedendo cos’altro avrebbe dovuto fare l’ALDE per peggiorare ulteriormente la sua già compromessa reputazione, dopo la bozza d’accordo Verhofstadt-Grillo per l’ingresso del Movimento 5 Stelle fra gli europeisti convinti del Parlamento comunitario. Alla fine tutto è rientrato, perché evidentemente c’è un limite alla decenza. Resta comunque agli atti la maldestra e dilettantesca operazione “tecnica” – come l’ha definita Di Maio –, tra opportunismo e spudorato trasformismo, che il comico ligure ha messo in piedi per la “roba” e per farsi accreditare da quell’odiato “establishment” che poi ci ha ripensato sbattendo la porta. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo in Maledetta Politica.
Dunque Renzi non ha "mangiato il panettone". Così, questa fine d’anno ci regala un paese in piena crisi politica, le cui dinamiche dipendono sostanzialmente dallo scontro interno al Partito Democratico che ha radici lontane, ben descritte e analizzate, passo dopo passo, da più di un fascicolo di Quaderni Radicali. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in questo numero “natalizio” di Maledetta Politica.
Terminata la tregua elettorale, il “tintinnio delle manette” torna a farla da padrone nelle politica italiana, dettandone l’agenda come nelle migliori tradizioni giustizialiste che ci accompagnano dai tempi “gloriosi” di Mani Pulite. Ma se a Milano la vicenda sembra avere i più tradizionali aspetti dell’avviso di garanzia quale condanna preventiva, a Roma l’arresto del capo del personale Marra riveste un significato più ampio e complesso, investendo non solo la già disastrata giunta di Virginia Raggi, ma l’intero Movimento “manettaro” a 5 Stelle, alle prese con i nodi della propria già conclamata inconsistenza e incapacità di governare, in assenza di una classe dirigente minimamente all’altezza del compito e della fiducia che spregiudicatamente fu richiesta a una cittadinanza esasperata dalle precedenti fallimentari amministrazioni. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in questo nuovo appuntamento con Maledetta Politica.
Ecco quindi spuntare Gentiloni: la classica figura un po’ grigia di stampo democristiano, quale scelta per i momenti difficili, utile a decantare e a traghettare da una sponda all’altra la barca alla deriva nelle acque agitate della politica Italia. Il pallino resta comunque nelle mani del premier uscente, in una partita che si gioca tutta all’interno del Pd, mentre la variopinta opposizione conferma l'incapacità di trasformare l’opportunistica protesta in una plausibile proposta. Sullo sfondo, lo spettro non proprio esaltante di un ritorno al passato di stampo proporzionale, all’insegna del “si stava meglio quando si stava peggio”. Ne discute Giuseppe Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Ogni alluvione porta con sé anche i consueti “detriti” da dibattito sull’atavico dissesto idro-geologico del territorio italiano, mai risolto e se il caso pure aggravato. È vero che i fenomeni climatici estremi sono sempre più frequenti. Nondimeno, molto si può fare per mitigarne gli effetti con una lungimirante politica che non assecondi le ben note logiche di ladrocinio e sperpero del denaro pubblico. A caldo le buone intenzioni non mancano, accompagnate dal proverbiale “mai più”. Poi, finita l’emergenza e l’emozione del momento, tutto passa in cavalleria in attesa della prossima catastrofe. Se ne parla in questo numero di Maledetta Politica con Geppi Rippa, sollecitato in proposito da Antonio Marulo.
Il nuovo vento dall’America agita gli animi del centrodestra italiano, in una corsa confusa allo scettro populista ritenuto sempre più vincente. Da Matteo Salvini a Giorgia Meloni, passando per i vecchi e i nuovi unti di Berlusconi, fino a Beppe Grillo, si scalpita in ordine sparso, sognano la gloria del tycoon col ciuffo biondo-rosso. La divisione regna ovviamente sovrana, essendo svanito quell’effetto collante garantito in un modo o nell’altro per vent'anni da Berlusconi. Dallo spettacolo offerto, alquanto deprimente, emerge una volta di più l’assenza dell’elemento cardine – quello liberale – che, a destra come a sinistra, ha sempre impedito lo svilupparsi in Italia di una compiuta e moderna democrazia. Ne parla Geppi Rippa, con Antonio Marulo, nel nuovo numero di Maledetta Politica.
Donald Trump alla Casa Bianca. Chi l’avrebbe mai detto. Evidentemente il giocattolo sta sfuggendo di mano e la sottovalutazione che il cosiddetto establishment ha dato della crisi che colpisce l’Occidente sta producendo la deriva populista, che con un filo rosso lega il rigetto ovunque dello status quo. Così dopo la Brexit, un altro evento, soltanto evocato come spauracchio, riempie di interrogativi il futuro prossimo...
- Maledetta Politica - Trump, l’Obama fail (Agenzia Radicale Video)
Quella sull’Amnistia e sul ripristino di un sistema carcerario minimamente degno, quale punto di partenza di una riforma dell’intero sistema di In-Giustizia italiano, costituisce senza dubbio la battaglia più impopolare e di difficile presa sull’opinione pubblica che i radicali si siano mai trovati a combattere, a prescindere dal silenzio mediatico che puntualmente li accompagna. Questa volta lo fanno con un’insolita amica d’avventura, da sempre in contrapposizione con le loro destabilizzanti iniziative, ma oggi in piena sintonia, nel nome di un principio cardine del vivere civile. Ne discute Geppi Rippa, con Antonio Marulo, in Maledetta Politica.
Nella consueta video-rubrica "Maledetta Politica" di Agenzia Radicale, Geppi Rippa, conversando con Antonio Marulo, prende spunto dall'attualità per ricostruire, in alcuni elementi, il senso di un istituto , il referendum, che storicamente è stato per il Partito Radicale un fondamentale strumento di battaglia politica e di lotta al cosiddetto regime. Un'occasione per fare un po' di chiarezza (anche solo tra referendum abrogativo e referendum costituzionale) nella confusione che regna a un mese e mezzo dal referendum sulla riforma voluta dal governo Renzi...