La legge Bonafede che abolisce di fatto la prescrizione è il nuovo casus belli nella sgangherata coalizione di governo cosiddetto “giallorosso”.
In sé la questione è seria, investendo la difesa dello stato di diritto e di alcuni principi cardine di un sistema democratico e liberale; se non fosse tuttavia diventata un poco nobile pretesto per i soliti giochini di politica politicante di spregiudicati professionisti dell’anti-politica.
Merita una sottolineatura la rilevazione Ipsos pubblicata dal Corriere della Sera: ”… Nonostante il clamore suscitato, il provvedimento (l’annullamento della prescrizione… ndr) risulta conosciuto da meno di un italiano su due: in particolare, solo il 5% dichiara di conoscerlo nel dettaglio e il 40% nelle sue linee generali. Per converso il 36% ne ha solo sentito parlare e il 19% ignora la questione…”. Dunque il 55% non sa nulla ...!
Ecco poi una importante rete televisiva che fa una comparazione con il resto dell’Europa sulla prescrizione. Ci dice che in quasi tutti i paesi non esiste o che si ferma dopo il primo o secondo grado… Poi solo casualmente ricorda che in quei paesi i tempi dei processi sono un terzo, un quinto (e anche di più!) in meno di quelli italiani… E allora … la causa non sembra la prescrizione… che comparazione è?
Questo fa capire il livello della nostra informazione. Il tasso di ignoranza (intesa come non conoscenza)… in cui vive l’Italia…
Ne discute Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo, nel nuovo numero di Maledetta Politica.
- Maledetta Politica. Prescrizione, come ridurre i tempi del processo allungandoli (Agenzia Radicale Video)