Ernesto Galli della Loggia si è chiesto sul “Corriere della Sera” se sia “lecito ...magari dire delle ragioni del consenso dei 5 Stelle senza tuttavia passare per manutengolo di Di Maio o reggicoda di Beppe Grillo, senza essere additato come tipico rappresentante dell’intellettualità vigliacca pronta a stare sempre dalla parte del (presunto) vincitore?”.
L'oggetto era il presunto carattere eversivo dei grillini, rispetto al quale Galli della Loggia ricorda e associa “le passate vicende politiche di questo Paese nell’età della Repubblica”.
Tra queste, quelle che hanno visto protagonista “il nonviolento per antonomasia Marco Pannella”.
“Era forse – si chiede il Professore - un esempio di distinguo dialogico quando faceva oggetto delle accuse più indistinte e sommarie «la partitocrazia», o quando per esempio accusava ossessivamente dalla sua radio «la P2, P3, PScalfari» e tutto il maledetto «arco costituzionale» a cominciare dal Pci di aver voluto la morte di Aldo Moro e di non so più quante altre efferatezze?”.
Il paragone ardito con i 5 Stelle dà l'occasione a Geppi Rippa, sollecitato da Antonio Marulo in Maledetta Politica, per chiarire alcune “strampalate tesi” sul metodo “eversivo e antidemocratico” che avrebbe contraddistinto la battaglia radicale contro il regime partitocratico.
- Eversione e antidemocrazia, le “strampalate tesi” di Galli della Loggia su Pannella e i Radicali (Agenzia Radicale Video)