L’Islanda, per la prima volta nella storia, ha usato la rete per esprimere un parere su alcuni emendamenti alla Costituzione. Una commissione composta da 25 cittadini ordinari eletti nel 2010, selezionata con il compito di redigere una bozza costituzionale, ha infatti scelto sei domande alle quali è stato chiesto agli isolani di rispondere, tramite il web, con un sì o un no.
Il referendum per cui si è votato riguarda, oltre appunto la creazione di una Carta elaborata via web, altri argomenti come il ruolo delle risorse naturali e della chiesa nazionale, sui cui gli elettori sono stati chiamati in maniera diretta, tramite la Rete, a pronunciarsi. Ai votanti, infatti, è stato chiesto di approvare o meno le revisioni elaborate dal comitato cittadino, in vista di una bozza di quella che è stata definita Costituzione 2.0 e i 2/3 hanno detto sì. (S.G.)