Sedizione contro lo Stato, crimini informatici e offesa alla bandiera nazionale: queste le accuse mosse al vignettista indiano Aseem Trivedi, arrestato a Mumbai per aver vituperato la Costituzione con i suoi lavori. Il venticinquenne disegnatore, che ha lanciato una campagna online contro la corruzione in India, rimarrà sotto custodia della polizia fino al 16 settembre.
“Se dire la verità fa di me un traditore, allora lo sono” ha dichiarato Trivedi davanti al tribunale che ne ha disposto l'arresto. Nelle vignette incriminate, secondo quanto riportato dalla Bbc, apparirebbero l'autore degli attentati di Bombay del 2008 nell'atto di urinare sulla Costituzione indiana e il Parlamento trasformato in un gigantesco vaso da notte.
L'arresto del giovane ha comunque scatenato un'ondata di critiche al governo, accusato di limitare gravemente la libertà di espressione: “dalle informazioni che ho raccolto – ha dichiarato al quotidiano 'The Hindu' il presidente del Consiglio della stampa dell'India ,Markandey Katju - il vignettista non ha commesso nulla di illegale e, di fatto, averlo arrestato è stato un atto illegale''.