Il sito gambiano Freedomnewspaper rende noto che Tabara Samba, una delle nove persone giustiziate in Gambia lo scorso 23 agosto, è stata violentata dai soldati su ordine del presidente Jammeh, prima di essere messa a morte.
Tabara, di nazionalità senegalese, era stata condannata a morte per aver ucciso il marito – un gambiano - versandogli addosso olio bollente mentre dormiva. Sembra che gli appelli per salvare la vita della condannata, tra cui quelli firmati dalla Federazione africana dei giornalisti e dall'Unione panafricana degli avvocati, abbiano particolarmente irritato il presidente Jammeh, il quale per ritorsione avrebbe esortato i soldati chiamati a presenziare alle esecuzioni a usarle violenza. Cosa che sarebbe accaduta «davanti a funzionari di polizia, a un magistrato e ad alcuni medici, forse cubani».
Dopo le percosse e lo stupro, la donna è stata uccisa con un'iniezione letale. I soldati hanno poi fatto a pezzi il suo corpo, gettando i resti in una fossa comune, negando ai familiari la possibilità di seppellirla in un cimitero. Il ministro dell'Interno gambiano, Lamine Jobareth, non ha avuto parole di critica per quanto accaduto. «Persone come Tabara Samba - ha commentato - non meritano di vivere un giorno di più. Quale Paese potrebbe accettare ciò che aveva fatto?». (fonte NtC)