Celeste Carrer, due anni, potrà continuare a curare con le cellule staminali la sua atrofia muscolare spinale. Così ha deciso il giudice del lavoro del tribunale di Venezia, Margherita Bortolaso, dal momento che, spiegano i legali della famiglia della piccola, la terapia sperimentale a cui è stata sottoposta la bimba veneziana “è da considerarsi quale cura compassionevole, prevista dal decreto ministeriale Turco-Fazio”, volta quindi a tutelare “un diritto costituzionalmente garantito, e cioè il diritto alla salute”.
Lo stop alla cura era stato disposto lo scorso 15 maggio dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), in seguito ad un'ispezione nei laboratori degli Ospedali civili di Brescia dove a Celeste era praticata l'infusione di staminali adulte prelevate dalla madre. “Il trattamento in questione – ha spiegato il giudice Bortolaso nel provvedimento – costituisce, in assenza di valida alternativa terapeutica, l'unico possibile mezzo di rallentamento dell'evoluzione della malattia neurodegenerativa da cui è affetta la piccola Carrer”.