Nella nazione a Stelle e Strisce, negli stati in cui è in vigore, il problema non è se ma è con quale mezzo applicare la pena capitale. Negli ultimi tempi sta diventando infatti sempre più difficile procurarsi il farmaco più “efficace” per l’iniezione letale, dopo che una campagna stampa ha spinto la società con sede in Danimarca produttrice del Pentobarbital a bloccare tutte le vendite. E visto che le soluzioni con farmaci alternativi causa l’effetto collaterale dell’agonia del condannato, c’è chi sta ripensando a metodi più spicci: il plotone d’esecuzione, con tanto di fucile che fa molto vecchio e selvaggio West.
In particolare, è lo stato dei mormoni, lo Utah, che studia l’ipotesi antica, anzi, è già passato un progetto di legge - che attende per diventare legge la firma (al momento non sicura) del governatore repubblicano Gary Herbert -, che prevede la fucilazione «se le sostanze non sono in grado di portare avanti la pena di morte» con il metodo farmacologico.
Come ricostruisce il post.it, lo Utah “ha vietato la morte per fucilazione nel 2004, anche se i detenuti che erano già stati condannati a morte avevano potuto scegliere la modalità della loro esecuzione. L’ultima condanna a morte per fucilazione è avvenuta nello Utah nel 2010: Ronnie Lee Gardner, 49 anni, decise di essere fucilato nel carcere di Salt Lake City”.