Avere partecipato a manifestazioni non autorizzate, avere istigato alla violenza e incendiato edifici pubblici, avere creato problemi alla circolazione stradale. Con queste accuse il tribunale egiziano di Minya in Alto Egitto ha condannato a morte la guida spirituale dei fratelli musulmani, Mohamed Badie, e altri 700 militanti dei fratelli musulmani fedeli al deposto presidente Mohamed Morsi. Lo hanno reso noto fonti della magistratura egiziana.
E' stato invece deferito il caso al Gran Mufti d'Egitto, nell'ambito del processo contro oltre 1.200 sostenitori della Confraternita. La stessa corte ha commutato in ergastolo la pena capitale a 492 pro Morsi dei 529 condannati a marzo.
Poco prima della sentenza, gli avvocati della difesa di 12 degli imputati si sono ritirati in segno di protesta contro il giudice, che secondo loro non avrebbe rispettato i diritti dei loro assistiti.