Dopo lunghe battaglie l’aula della Camera ha approvato, con 504 sì, 4 astenuti e un solo voto contrario, il decreto sulle staminali. A partire dal 1 luglio, per 18 mesi, sarà quindi possibile sperimentare il metodo Stamina rispettando, però, le regole per la sicurezza dei pazienti che non dovranno essere in messi in pericolo.
Per il progetto - promosso dal Ministero della salute con il supporto di Aifa ( Agenzia Italiana del Farmaco), Iss (Istituto Superiore di Sanità) e Cnt (Centro Nazionale Trapianti) - saranno stanziati 3 milioni di euro (vincolati nel Fondo Sanitario Nazionale).
Forte entusiasmo è stato espresso da parte delle famiglie dei malati che avevano più volte manifestato per l'approvazione del decreto, nonostante, come spiegato dallo stesso Vannoni - presidente e fondatore di Stamina - alcuni punti debbano ancora essere chiariti: “Bisogna capire – ha detto il professore – che tipo di laboratori attueranno le sperimentazioni”. Stamina, infatti, continua Vannoni “non può attuare la terapia all’interno di laboratori farmaceutici”.