A Cuba è entrata formalmente in vigore la riforma sull’immigrazione approvata ad ottobre scorso dal Presidente Raul Castro; da oggi i cubani non avranno perciò più bisogno di “permesso di uscita” o “lettera di invito” per uscire fuori dall'isola. Tutto questo almeno sulla carta poiché, denuncia su Twitter la blogger e attivista cubana Yoani Maria Sanchez, “già è deciso chi potrà lasciare il paese e chi no”.
La riforma, comunque storica, prevede ufficialmente la presentazione del passaporto e il visto del paese nel quale ci si vuol recare con l’estensione del soggiorno fuori da Cuba fino a 24 mesi rispetto agli 11 massimi previsti precedentemente.
Il regime castrista aveva motivato più volte in passato la chiusura delle frontiere come azione atta a preservare le professionalità più alte dell’isola, che avrebbero potuto migrare in paesi con salari più vantaggiosi, ma è di questo periodo la dichiarazione sul sito ufficiale Cubadebate in cui si legge che la riforma è stata resa necessaria “per aggiornarsi alle condizioni del presente e del futuro”. (L.R.)