Suicidi in carcere: altri due
Non si arrestano i suicidi in carcere. Un detenuto di soli 30 anni di origine bosniaca ha scelto di morire impiccandosi nella sua celle del carcere di Vibo Valentia. Mentre un altro detenuto, un italiano di 28 anni, è morto nell'ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) dopo aver inalato gas da un bomboletta che deteneva per uso cucina.
“Ho ormai perso il conto del numero di suicidi che continuano spaventosamente a perpetrarsi nelle carceri e che fanno assumere al dato i connotati di un bollettino di guerra. Quante vite dovranno ancora spegnersi prima che si accenda un faro efficace sull'universo carcerario e, precipuamente, su quello calabrese" ha commentato Gennarino De Fazio, della direzione nazionale della Uil Pa.
A Messina, invece, Donato Capece, Segretario Generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria SAPPE, in relazione a quanto avvenuto, ha ribadito la necessità di rivisitare il regolamento penitenziario ''al fine di vietare l' uso delle bombolette di gas, visto che l'Amministrazione fornisce comunque il vitto a tutti i detenuti, ed anche di dotare i penitenziari di lenzuola 'usa e getta', visto che è proprio con quelle stoffe che i ristretti tentano (talvolta anche riuscendovi) di togliersi la vita''. (S.G.)