Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

22/11/24 ore

Arte & Dintorni: Comitati in piazza per cancellare Napoli dalla lista Unesco


  • Marcello Mottola

 

Appuntamento venerdì 16 novembre alle ore 10 presso l’ Aula Magna della facoltà Federico II con il sit-in dei comitati e delle associazioni al prossimo vertice dell’Unesco a Napoli. L’obiettivo è la revoca del riconoscimento del 1995 per l’indegna situazione del centro storico e l’assoluta mancanza di una vera politica per il recupero e il rilancio dei beni culturali del sito partenopeo.

 

Con questa grande provocazione le associazioni che, assieme al Comitato Civico di S. Maria di Portosalvo, si battono da anni per la difesa e per il rilancio dei beni culturali a Napoli, come volano per l’occupazione giovanile e lo sviluppo dell’economia, manifesteranno al vertice Unesco previsto per venerdì prossimo alla Università Federico II. A 17 anni dal riconoscimento Unesco, Il centro storico di Napoli, aspetta infatti ancora i “soldi promessi” dalle varie istituzioni per la sua riqualificazione e il suo rilancio mentre continua a crescere, in maniera inesorabile, il degrado che mortifica le strade, le piazze, le chiese, le fontane, i palazzi e i monumenti del centro antico.


 

Nel frattempo però, la nuova amministrazione comunale, che ha ereditato precisi obblighi e doveri verso la stessa Unesco, pur essendo impegnata nel recupero dell’ immagine culturale e turistica della città, trascura il problema e non ha ancora avviato il famigerato Piano di Gestione, deliberato due anni fa dalla precedente giunta, per organizzare e implementare i necessari i servizi e le varie attività in questo prezioso territorio, accentuando così il generale depauperamento dell’area.

 

Per questo motivo, considerata l’assoluta mancanza di una seria politica finalizzata alla concreta valorizzazione dell’immenso “giacimento monumentale napoletano” e soprattutto alla totale esclusione delle “scuole e dei giovani” dai processi di Competitività, di Connessione e di Conoscenza su questi argomenti di grande spessore educativo e morale, i comitati e le varie associazioni cittadine, riunite attorno ai comuni obiettivi per il riscatto e la rivalutazione dei Decumani chiedono all’UNESCO di revocare questo prestigioso riconoscimento e di cancellare definitivamente il nome della città di Napoli dalla lista del Patrimonio Mondiale dell’Umanità per l’indegna condizione del sito e per la grave situazione di incuria e di abbandono in cui versa questo importante luogo dell’arte e della cultura universale per il quale non sembra esserci più futuro e prospettiva.

 

Oltre al Comitato Portosalvo, hanno aderito all’inziativa: Movimento Vanto, Incontri Napoletanbi, Insieme per Innovare, Assmed, Comitato Piazza Fuga, Napoli Puntoacapo, Ass.ne Chiaia per Napoli,  UGL Beni Culturali, Medinapoli, Gruppo Portosalvo Giovani, Ass.ne Ernesto Rossi, Atlantide Ritrovata, Corpo di Napoli e Ass.ne Telefono blu/Napoli.


 

“A prescindere dal degrado che da sempre regna nel centro storico di Napoli e che sarà ripreso in un apposito Dossier che verrà consegnato al Presidente della Commissione Nazionale dell'Unesco, Gaetano Puglisi, nel prossimo Sit in organizzato per venerdì mattina – spiega Antonio Pariante, tra i fautori dell’iniziativa - ci sono almeno altri tre buoni motivi che giustificano l'iniziativa dei comitati e delle associazioni per chiedere la cancellazione del sito napoletano dalla prestigiosa Lista Unesco. Il Clamoroso silenzio di questa istituzione dopo il gravissimo furto dei libri avvenuto nella chiesa dei Girolamini. Il clamoroso silenzio dopo l'odioso sfratto della biblioteca dell'Istituto degli Studi Filosofici di Gerardo Marotta e il clamoroso silenzio dopo l'acclarato fallimento del Forum Universale delle Culture”.

 



Aggiungi commento