Gli sprechi all’interno del Consiglio Regionale del Lazio non sono solo negli abusi: le cene, le fatture false, i rimborsi di cui si racconta in queste ore. A incidere maggiormente sono le abnormi spese strutturali che da anni non vengono razionalizzate.
Gruppi misti formati da una sola persona, milioni di euro in immobili da costruire per uffici che non bastano mai e commissioni per sostenere le olimpiadi con tanto di auto blu per il presidente. Ma soprattutto un mare di spese per servizi di cui è difficile calcolare il costo complessivo.
I consiglieri regionali radicali da tempo, unici e inascoltati, denunciavano l'andazzo. Come ricordano Rocco Berardo e Giuseppe Rossodivita,
"la Presidente Polverini, la sua Giunta, i Gruppi Consigliari di maggioranza, in alcune occasioni con il concorso dei gruppi consigliari di opposizione, Radicali esclusi - come per la vergognosa vicenda delle Commissioni Speciali che hanno fatto lievitare il numero complessivo fino a 20, per spartirsi poltrone, posti, denari ed auto blu - hanno fino ad oggi operato nel senso opposto a quanto ora vanno dichiarando nel disperato tentativo di salvare la loro immagine.
I voti in Aula di tutti i gruppi di maggioranza, nessuno escluso, in una con i pareri della Giunta hanno sino ad ora:
1) determinato i contributi ai gruppi nella misura che solo ora fanno finta di scoprire;
2) determinato il numero delle commissioni del Consiglio Regionale del Lazio;
3) impedito il taglio agli sprechi, a partire dalle auto blu fino alla fissazione di tetti ai maxistipendi dei manager della Regione;
4) consentito la permanenza dei cinque monogruppi esistenti con un ulteriore costo di circa 12 milioni di Euro;
5) impedito la trasparenza oggi invocata e proposta dai Radicali con l'Anagrafe Pubblica degli eletti e dei nominati."
In una videoinchiesta di Emilio Casalini su Corriere.it, Rocco Berardo spiega il funzionamento della "macchina degli sprechi"