Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

23/12/24 ore

Bugie elettorali per un popolo di dannunziani



di Gian Antonio Stella

(da corriere.it)

 

...Nonostante una storia di propagande elettorali lunga lunga, che vide un «Partito della bistecca» garantire «l’abolizione totale delle tasse» e «svaghi, divertimenti, poco lavoro e molto guadagno per tutti», fatichiamo a ricordare infatti una campagna elettorale così gonfia di promesse...

 

...Certo è che anche l’impegno preso ieri da Pietro Grasso di «abolire le tasse universitarie» con una spesa di «1,6 miliardi, recuperando un decimo delle risorse spese dall’Italia per finanziare attività dannose all’ambiente», per quanto sia vero che occorre investire in cultura e che in Germania e altri Paesi d’Europa gli studenti pagano meno o nulla, è apparso come l’ultimo spunto di un «promettificio» fuori controllo. Dove ogni venditore del pacco proprio, come ha scritto Enrico Marro, fa «proposte costosissime in termini di minor gettito per le casse dello Stato» assicurando ovviamente «che ci sarebbero entrate alternative». Tutte da verificare...

 

... le incessanti scommesse al rialzo (anche su questioni serie che meriterebbero un impegno serio e comune) stanno drogando la campagna elettorale oltre ogni limite. Un secolo fa andò a finire male. Pochi anni dopo, ne «La rivoluzione liberale», Piero Gobetti scriveva che il nuovo regime fascista era «una catastrofe, un’indicazione d’infanzia decisiva» perché segnava «il trionfo della facilità, della fiducia, dell’ottimismo, dell’entusiasmo». E concludeva amaro con parole che oggi non autorizzano certo a tracciare paralleli tra le muscolari promesse di allora e quelle ammiccanti di oggi. Ma dovrebbero far riflettere: «A un popolo di dannunziani non si può chiedere spirito di sacrificio».

 

- prosegui la lettura su corriere.it

 

 


Aggiungi commento