Chissà, presto o tardi, vedremo il Movimento 5 Stelle portare avanti la campagna per il diritto all'oblio in rete con la stessa pervicacia che gli abbiamo conosciuto in questi anni per altre battaglie. Questo perché ne ha ben donde di estendere alla propria attività quel “diritto di una persona ad essere dimenticata in relazione a fatti pregiudizievoli dell'onore”. In questo modo potrà chiedere ai motori di ricerca la deindicizzazione di contenuti "inadeguati, irrilevanti o non più pertinenti" che li riguarda.
Nell'attesa, la rete grillina sta facendo da sé, mischiando quelle carte scomode che potrebbero imbarazzare il candidato premier quando incontra i suoi “alter ego” all'estero.
Stanno così “con regolarità inquietante sparendo, dai siti della rete pro M5S (a volte siti ufficiali della Casaleggio, altre volte siti non ufficiali simpatizzanti) pagine, post, video che hanno rappresentato contenuti fondamentali della propaganda pro Putin, o no vax, apparsa nel mondo grillino nel biennio cruciale 2015-2017”.
Ne scrive Jacopo Jacoboni, in un articolo su 'La Stampa' in cui si dà conto di quanto scoperto “con aiuto diffuso anche da utenti sui social network, per giorni e giorni”, raccomandando che “questi sono i risultati al momento in cui scriviamo (tutto è sempre possibile, dopo: anche che riappaiano)”.
Eccone alcuni.
“Su La Fucina - sito registrato dalla Casaleggio il 25 luglio 2013, che ha come admin Davide Casaleggio - compariva fino all’inizio di quest’estate un post più video antivaccinista che fu viralissimo, dal titolo: «Vaccini, è scesa la censura».
Nel video il medico Giuseppe Di Bella attacca: «Si sono lamentati perché in Italia fanno pochi vaccini, però non hanno considerato la quantità documentatissima di danni gravissimi, di bambini autistici, di cui non bisogna parlare. Se c’è lo choc immunitario dei vaccini polivalenti, addirittura sei in una volta, per bambini piccoli, piccolissimi, ecco, non se ne deve parlare».
Beppe Grillo a maggio polemizzò ferocemente col New York Times che aveva criticato il Movimento per la propaganda antivaccinista in un articolo dal titolo “Populismo, politica e morbillo”. Grillo gridò che a sostegno dell’accusa «non c’è nulla, neppure un link, un riferimento, una dichiarazione. Nulla». In realtà i link furono prodotti. Anche La Stampa ne offrì numerosi. Il fatto è che alcuni poi spariscono: per esempio la pagina citata della Fucina, che correla vaccini e autismo (indirizzo originario: http://www.lafucina.it/2015/03/16/medico-e-paziente/). La possiamo tuttavia mostrare grazie a webarchive.org, a una serie di screenshoot, e avevamo scaricato il video”...
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