di Sergio Fabbrini (Affarinternazionali.it)
“Transatlantic Trends” è da tempo uno strumento indispensabile per capire le tendenze dell’opinione pubblica in Europa e negli Stati Uniti. Il Rapporto 2012 non fa eccezione. Anzi, la sua importanza è accresciuta sia dall’allargamento dell’indagine alla Russia che dal fatto che l’indagine sia stata condotta nel contesto di una crisi economica che non ha precedenti (per gravità, estensione e lunghezza) nel secondo dopo-guerra. Sebbene il Rapporto 2012 tratti molti temi (e merita di essere letto interamente e con attenzione), qui mi concentrerò su tre aspetti: l’opinione di europei e americani sui legami transatlantici, sull’Unione europea (Ue) e sugli Stati Uniti (Usa).
Convergenze di fondo La crisi economica ha accentuato la percezione che l’Ue e gli Usa sono reciprocamente necessari. Maggioranze di 2/3 di americani ed europei ritengono che la cooperazione tra le due sponde dell’Atlantico sia indispensabile per gestire con successo i problemi internazionali. Lo sguardo americano non è più rivolto verso l’Asia, ma è ritornato a guardare principalmente l’Europa.
Allo stesso tempo, maggioranze di americani e di europei ritengono che la crisi abbia accentuato le diseguaglianze nei rispettivi paesi, a vantaggio di minoranze economiche e finanziarie privilegiate. E una larga maggioranza di americani guarda favorevolmente all’Ue e ad un suo maggiore ruolo internazionale.....
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