di Giulio Meotti
(da ilfoglio.it)
L’ambasciatore israeliano a Berlino, Yakov Hadas-Handelsman, ieri ha scandito tre parole e quel numero fatale, così ingombrante: “E’ come il 1938”. Perché gli ebrei vengono attaccati e maltrattati nelle strade della Germania. Di nuovo. Slogan omicidi che risalgono ai giorni di Hitler, come “Hamas, Hamas, ebrei al gas”, sono stati gridati durante manifestazioni pro palestinesi in tutta Europa.
Così, mentre Israele lanciava l’operazione Zuk Eitan – margine di protezione – gli ebrei europei ripiombavano in uno stato di inferiorità e di paura, come è avvenuto per le generazioni passate. Ancora una volta è pericoloso essere ebrei in Europa.
L’imam di una moschea di Berlino è sotto inchiesta per un sermone in cui ha detto: “Oh Allah, distruggi gli ebrei sionisti, contali e uccidili fino all’ultimo, falli soffrire terribilmente”. Poster a Parigi hanno esortato i manifestanti contro Israele ad aderire a “un raid nel quartiere ebraico”. Centinaia di giovani hanno marciato verso una sinagoga cantando “Mort aux juifs”, come nei giorni del capitano Dreyfus. Prima che Beirut diventasse il centro di una guerra civile, era nota come “la Parigi del medio oriente”.
Oggi è Parigi che sembra essere diventata la Beirut d’Europa. In grandi agglomerati urbani come Sarcelles, Créteil, Sartrouville e Saint-Denis, dove la sinagoga e la moschea si abbracciano, la tensione è altissima. Nel Marais, storico quartiere ebraico della capitale francese, studenti ebrei sono attaccati se indossano i filatteri rituali. Il deputato Jacques Myard è stato aggredito proprio a Sarcelles al grido di “questa è terra araba, voi sionisti dovete andarvene”.
Intanto nella cittadina di Roubaix, la casa dell’autore della strage al museo ebraico di Bruxelles è diventata meta di pellegrinaggi islamisti. Non mancano slogan come “Merah max”, che inneggiano al terrorista che fece stragi di bambini ebrei a Tolosa, due anni fa.
L’antisemitismo è una vecchia “maladie française”. Ma adesso, durante i giorni tragici del conflitto a Gaza, è stato compiuto un salto di qualità impressionante nell’Intifada a bassa intensità nelle strade francesi. Dieci anni fa, un milione di francesi scesero per strada contro l’ondata di antisemitismo al grido di “Synagogues brûlées, République en ranger”. Oggi le stesse strade sono piene di odio per gli ebrei. E le sinagoghe sono prese di mira...
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