di Anna Mazzone
Regime o democrazia “libera, giusta e trasparente”? Le ultime elezioni in Azerbaijan hanno travolto come uno tsunami i piani alti di Bruxelles, mettendo in imbarazzo la Commissione Esteri del Parlamento europeo che si occupa di monitorare i processi elettorali nei Paesi extra-europei.
Secondo Pino Arlacchi (europarlamentare eletto in quota Di Pietro e attualmente tra i banchi dei Socialisti), le elezioni presidenziali in Azerbaijan che hanno riconfermato per la terza volta (e senza alcuna sorpresa) il presidente Ilham Alijev con l'85% dei voti, sono state “free, fair and transparent”.
Ma la delegazione “ufficiale” di osservatori OSCE/ODIHR, capeggiata da Tana De Zulueta, ha fornito un rapporto diametralmente opposto, evidenziando pesanti brogli e azioni tipiche di un regime che da diversi anni è nel mirino delle organizzazioni mondiali perché calpesta in modo sistematico i diritti dell'uomo e i più elementari diritti civili.
Il Parlamento europeo ha ascoltato a porte chiuse Pino Arlacchi, chiedendogli il perché di un giudizio così diverso rispetto ai dati forniti dall'OSCE, e l’eurodeputato avrebbe risposto di averlo fatto per “difendere” gli interessi italiani nell'area. L'Azerbaijan siede su un mare di gas e petrolio ed è uno dei principali crocevia del mercato internazionale dell'energia...
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