Sono molti i sindaci e gli amministratori locali, eletti in coalizioni di centrosinistra o di centrodestra, decisamente convinti per il NO al referendum costituzionale di conferma della legge di riduzione dei parlamentari (del 27 maggio 2019, n. 51).
La loro scelta parte da una elementare constatazione: i sindaci sono gli interlocutori diretti nei vari territori, quella istituzione che i cittadini interpretano come la più immediata per la soluzione dei problemi.
Proprio per questo sono i soggetti che meglio comprendono quanto sia determinante avere interlocutori nelle istituzioni parlamentari, proprio per definire una rappresentanza ampia e in grado di corrispondere alla domanda istituzionale e politica dei propri cittadini.
“Come si può definire – afferma uno dei Comitati di sindaci e amministratori locali italiani – se non demagogica la decisione di ridurre il Parlamento di 345 eletti, alterando gli equilibri tra organi costituzionali, senza inserire questa azione in un quadro complessivo ed organico di adattamenti costituzionali, legislativi e parlamentari? Come si è potuto compiere questa scelta di riduzione della democrazia rappresentativa senza un vero confronto in Parlamento e senza un serio dibattito nel Paese?
Con il grido giacobino di tagliamo le poltrone si è voluto gettare fumo negli occhi e nascondere le vere motivazioni che stanno alla base di questa operazione. Si è detto: ‘tagliamo i costi’ ma è una scusa che non regge, se si pensa che la reale riduzione sarà di sette euro ogni centomila della spesa pubblica. Le riforme si devono fare per migliorare la funzionalità delle Istituzioni ed il taglio lineare dei parlamentari non produrrà gli effetti sperati anzi genererà pericolose distorsioni democratiche”.
Con Antonino Ruggiano, sindaco di Todi, deliziosa cittadina umbra, il direttore di Quaderni Radicali e Agenzia Radicale Giuseppe Rippa conversa sulle ragioni del NO a questa incomprensibile e confusa legge, approfondendo anche le questioni che sono dietro questa scelta fatta dalla maggioranza di questo Parlamento, chi per determinazione ideologica, chi per convenienza tattica, chi per vigliaccheria, chi per impotenza politico-culturale.
Si tratta in ogni caso di una prospettiva deficitaria di una reale progettualità e di una elaborazione in grado di affrontare le nuove domande sociali, politiche, culturali e economiche del tempo presente…
- Antonino Ruggiano sindaco di Todi: perché NO alla riduzione dei parlamentari (Agenzia Radicale Video)
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