"Una realtà che non fa onore al nostro Paese, ma anzi ne ferisce la credibilità internazionale e il rapporto con le istituzioni europee". Così il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, batte finamente un colpo e interviene sulla grave condizioni delle carceri italiane a più di un anno di distanza dal suo intervento a un convegno al Senato organizzato dal Radicali in cui parlo di prepotente urgenza.
Napolitano torna a parlare di carceri, in occasione di un incontro con i firmatari della lettera aperta del Prof Pugiotto, rinnovando "l'auspicio che proposte volte a incidere anche e soprattutto sulle cause strutturali della degenerazione delle carceri trovino sollecita approvazione in Parlamento. A cominciare da quelle per l'introduzione di pene alternative alla prigione".
Il riferimento è alle proposte «già in avanzato stadio di esame, per l'introduzione di pene alternative alla prigione» fermo restando, nello stesso tempo, “l'attenzione del Parlamento, in questa legislatura ormai vicina al suo termine e in quella che presto inizierà, sia le questioni di un possibile, speciale ricorso a misure di clemenza, sia della necessaria riflessione sull'attuale formulazione dell'art. 79 della Costituzione (su Amnistia e indulto ndr) che a ciò oppone così rilevanti ostacoli”.
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