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16/11/24 ore

Primarie, contro Vendola spuntano i Fioroni



“Caro segretario, siamo convinti che le primarie rappresentino uno strumento di democrazia ma non possono inglobare tutto e il contrario di tutto”. Giuseppe Fioroni scrive al segretario Bersani una lettera aperta, firmata da 30 parlamentari, nella quale sostanzialmente si chiede l’incandidabilità di Nichi Vendola, per altro ancora intento a sfogliare la margherita per la sua partecipazione al gioco tuttora senza regole.

 

Il motivo è presto detto: “…occorre che i candidati del Pd si presentino con un programma di governo che rispecchi le soluzioni definite da un lungo lavoro che ha coinvolto iscritti, militanti e simpatizzanti del Pd e approvato all’unanimità”.

 

“Non siamo in presenza di un congresso del partito ma del progetto di Italia che il nostro governo dovrà realizzare. Quindi – scrivono i dissidenti – non possiamo trasmettere all’esterno differenze sostanziali e confliggenti su elementi cardini del progetto. L’opinione pubblica ne ricaverebbe l’immagine di un Pd dilaniato e diviso su come governare il paese. Tutto questo arrecherebbe grave danno alla nostra affidabilità, credibilità e autorevolezza”.

 

“Essendo primarie di coalizione – si legge nella lettera – riteniamo che i partecipanti delle altre forze politiche debbano presentare un programma compatibile e integrabile con il nostro. Iniziative come quella referendaria abrogativa per leggi che possono essere sicuramente migliorate, ma la cui abrogazione recherebbe nocumento al paese, non sono di certo compatibili…”

 

Il riferimento è al referendum sulla riforma dell’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori recentemente approvata che il Governatore della Regione Puglia ha richiesto insieme a Di Pietro e altre forze della cosiddetta sinistra estrema.

 

Non possiamo permetterci – sottolineano ancora nella lettera i 30 parlamentari – l’immagine di una coalizione che nel muovere i primi passi, si presenti rissosa e conflittuale. Questi comportamenti hanno danneggiato precedenti governi di centrosinistra e offuscato la nostra immagine. La nascita del Partito Democratico è stata letta come la volontà di garantire agli elettori una coalizione non più contro qualcuno ma per un progetto condiviso di Italia credibile e affidabile. A te, come segretario del Pd, la responsabilità di non disperdere tutto questo”.

 

I firmatari della lettera sono: Benedetto Adragna, Gianluca Benamati, Luigi Bobba, Daniele Bosone, Gianpiero Bocci, Daniela Cardinale, Mauro Ceruti, Carlo Chiurazzi, Lucio D'Ubaldo, Enrico Farinone, Donatella Ferranti, Anna Rita Fioroni, Giuseppe Fioroni, Giampaolo Fogliardi, Maria Pia Garavaglia, Francantonio Genovese, Paolo Giaretta, Tommaso Ginoble, Gero Grassi, Nino Papania, Luciana Pedoto, Mario Pepe, Flavio Pertoldi, Simonetta Rubinato, Antonio Rusconi, Giovanni Sanga, Rodolfo Viola.


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