«Chi ha subìto un danno ingiusto per effetto di un comportamento, di un atto o di un provvedimento giudiziario posto in essere dal magistrato in violazione manifesta del diritto o con dolo o colpa grave nell’esercizio delle sue funzioni ovvero per diniego di giustizia può agire contro lo Stato e contro il soggetto riconosciuto colpevole per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e anche di quelli non patrimoniali che derivino da privazione della libertà personale». Questo testo in tema di legge comunitaria sulla responsabilità civile dei giudici è passato oggi alla Camera dei deputati, contro la volontà della maggioranza di Governo, battuta nel segreto dell’urna per 7 voti, 187 a 180.
L'emendamento, firmato dal leghista Gianluca Pini, modifica l'articolo 2 della legge dell'88 sul risarcimento dei danni causati nell'esercizio delle funzioni giudiziarie e sulla responsabilità civile dei magistrati con la quale di fatto si annullò l’esito e la volontà popolare espressa con referendum promosso dai Radicali.
L’esito della votazione ha come ovvio scatenato le polemiche. «Quanto avvenuto in aula con l’approvazione dell’emendamento leghista dovrà essere corretto al Senato – ha subito ammonito il capogruppo Pd in commissione Giustizia, Walter Verini, spiegando che il “Pd si è opposto perché così si rischia di colpire l’autonomia della magistratura con un emendamento improvvisato e lesivo delle prerogative dei giudici".
Tuttavia, non tutto il Pd ha detto no all’emendamento. Secondo Pini, "la norma è passata con almeno 80 voti del Pd, quindi prima di sfidare la volontà popolare invito i democratici a sfidarsi internamente, mettendo d'accordo la parte destra del cervello con quella sinistra, per poi formulare una proposta alternativa sul tema".
Dal canto suo, Roberto Speranza, presidente dei deputati Pd parla di "un vero e proprio colpo di mano del centrodestra con la complicità del M5S", che si è astenuto, come alcuni deputati di Sel.
Non poteva mancare la reazione dell’Associazione nazionale magistrati che considera l'emendamento votato alla Camera sulla responsabilità civile dei magistrati "un fatto grave". Il presidente dell'Anm, Rodolfo Sabelli sottolinea che "in un momento che vede la magistratura fortemente impegnata sul fronte del contrasto alla corruzione nelle istituzioni pubbliche, questa norma costituisce un grave indebolimento della giurisdizione".
Ma quando mai! Verrebbe da dire.
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