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16/11/24 ore

Renzi, un comizio per chiedere la fiducia


  • Antonio Marulo

“'A pazziella in mano ‘e creature” (il giocattolo nelle mani dei bambini). Questo viene in mente ripensando al discorso sulla fiducia, nel quale il premier Matteo Renzi ha dato il meglio di sé nell’oratoria da sindaco di Campi Bisenzio, tanto per citare un twitt di Giuliano Ferrara. Peccato non si sia accorto che da qualche giorno ha cambiato poltrona. di Antonio Marulo

“'A pazziella in mano ‘e creature” (il giocattolo nelle mani dei bambini). Questo viene in mente ripensando al discorso sulla fiducia, nel quale il premier Matteo Renzi ha dato il meglio di sé nell’oratoria da sindaco di Campi Bisenzio, tanto per citare un twitt di Giuliano Ferrara. Peccato non si sia accorto che da qualche giorno ha cambiato poltrona.

 

Per l’importante occasione Renzi non ha voluto così modificare il suo stile poco istituzionale. Nulla di scritto è stato preparato. Ha preferito invece andare a braccio, retorica da supercazzole inclusa, volando basso a uso e consumo dei telespettatori che lo ascoltavano in diretta televisiva. Per il resto, nulla, il vuoto, a parte l’annuncio che andrà in giro fra la ggente, dopo aver fatto sapere di aver già telefonato a destra e manca un po’ come Papa Francesco.

 

Sui temi cruciali, deludente è stato il richiama alla riforma della Giustizia, focalizzato solo a un vago impegno (senza dire il come), per accorciare i tempi del processo civile, mentre molti altri sono i problemi da risolvere e i nodi da sciogliere. Dall’Economia, dopo il primo scivolone del fido Del Rio sulla tassazione dei Bot, ha invece girato sostanzialmente a largo. La politica Estera – preso atto della retorica sugli Stati Uniti d’Europa e l’impegno doveroso sui Marò - è stata sostanzialmente cancellata dall’intervento, in linea con la scelta di puntare per la Farnesina su gioventù e inesperienza.

 

Insomma, Matteo Renzi ci ha regalato un'ora e un quarto di chiacchiere da comizio alla Leopolda, più efficace per prendere voti alle Primarie.

Su queste pagine si è spesso richiamato alla distanza fra parole e fatti. C’è da dire che non avendo fornito i dettagli minimi sul suo programma, questa volta Renzi ci risparmierà almeno il confronto.


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