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24/12/24 ore

Grillo e le contraddizioni in "Movimento"


  • Ermes Antonucci

Dalla democrazia interna del “movimento” ai diritti dei gay, quella che è finita è stata un’altra settimana fitta di contraddizioni grilline, ormai sempre più evidenti e facili da rintracciare.

 

Si parte dalla scomunica di Sandra Pioppi, grillina entrata nel Consiglio comunale di Modena due settimane fa a seguito delle dimissioni di Vittorio Ballestrazzi. La sua espulsione è stata comunicata da Grillo con un laconico post scriptum al termine di un articolo sul blog: “Sandra Poppi non ha titolo a rappresentare il MoVimento 5 Stelle né all’uso del logo ed è diffidata dal farlo”. Poche parole, che però non chiariscono l’accaduto. L’accusa (sui giornali) parla di “lontananza” e di “fango sparso in passato ad indirizzo di tutto il movimento”, ma sul blog di Grillo non sembra esservi spazio per dibattiti e confronti, così all’epurazione dall’alto non si è accompagnata alcuna motivazione.

 

Proseguendo la panoramica, il giorno dopo (12 luglio), la prima pagina del blog di Grillo si presenta in un modo decisamente singolare. L’ex comico genovese scrive un post dal titolo “Arancia meccanica alla greca”, e lancia l’allarme sulla diffusione dei movimenti neonazisti in tutta Europa: “Se a Berlino vi fu la Notte dei Cristalli con la distruzione dei negozi degli ebrei, ad Atene, notte dopo notte, non si fa distinzione tra le diverse etnie di immigrati. I loro negozi sono assaltati, i vetri sfondati, le loro macchine ridotte a rottami. Gli immigrati di colore sono inseguiti per le strade e picchiati violentemente sotto gli occhi della polizia che talvolta si unisce ai carnefici”. L’intervento si conclude con l’avvertimento a tenere gli occhi aperti: “Atene brucia e l’incendio potrebbe presto estendersi a tutta l'Europa”.

 

Detto ciò, quantomeno bizzarra si presenta la scelta di affiancare al suddetto post il commento di un lettore che denuncia la presenza di molti immigrati senza biglietto sui treni. Nel commento, che ha spalleggiato il post di Grillo per diverse ore, si leggono frasi come: “Alla stazione di Pisa sono saliti numerosi cittadini stranieri, molti dei quali non avevano il biglietto”, “l’aria condizionata funzionava malissimo e nelle carrozze vi era un tanfo bestiale”, “gli uomini della Polfer si sono districati fra il gruppetto di stranieri che continuava a sorridere sotto i baffi”, “i turisti allibiti e disgustati, noi italiani carichi di rabbia e vergogna”. Un commento che ricorda gli ignobili epiteti rivolti ai migranti italiani tra la fine dell’800 e la prima metà del ‘900.

 

Infine, l’ultima riguarda il caos emerso nell’Assemblea nazionale del Pd sui diritti degli omosessuali e in particolare sul matrimonio. Grillo, che in 10 anni non si è mai espresso sui diritti dei gay (dei quali, infatti, non vi è traccia nel tanto sbandierato programma a 5 stelle), ha deciso di prendere una netta posizione: “Io sono favorevole al matrimonio tra persone dello stesso sesso, ognuno deve poter amare chi crede e vivere la propria vita con lui o con lei tutelato dalla legge”.

 

Alla luce di questa scelta di campo, Grillo potrà ora spiegare quel “At salut buson” (“Ti saluto frocio”) rivolto a Nichi Vendola un anno fa, quel “che fine faremo, ora che anche Rifondazione candida un travestito?” riferito a Vladimir Luxuria, e anche alcune dichiarazioni di propri militanti (“Matrimoni gay? Allora ci potremmo sposare anche in tre o col nostro animale”). Siamo sicuri che Grillo non avrà alcuna difficoltà.

 

- Grillo, Quando il Porcellum era davvero una porcata


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