E' inutile negarlo, la tempistica è sospetta e il passato, lontano e recente, ci induce a malignare. Matteo Renzi lo ha fatto parlando di “capolavoro mediatico”, a proposito dell'arresto di mamma e babbo nelle ore in cui si consumava il rito della democrazia diretta dalla piattaforma Rousseau che salva Salvini dal processo sulla Diciotti.
Ai 5 stelle non resta che dire grazie per il depistaggio e lunga vita politica al “ducetto di Rignano”, il quale non ha ancora capito che gli converrebbe davvero sparire almeno per un po' dalla circolazione: per non arrecare danno indiretto e ulteriore ai famigliari, e per togliere l'ultimo debole appiglio rimasto ai grillini in preda al panico mentre danno il peggio.
Intanto l'altro Matteo gongola e, dopo aver fatto indigestione di arrosticini abruzzesi, ora divora compulsivamente pecorino e ricotta in vista delle elezioni in Sardegna. Si annuncia un altro suo trionfo, in scia del voto in Abruzzo. Di questo passo, dicono, si mangerà stella a stella il Movimento di Di Maio e Casaleggio.
Gli esperti di flussi elettorali registrano infatti una rilevante transumanza di elettori che il 4 marzo scorso hanno votato 5Stelle verso le praterie salviniane. Per questi, evidentemente, è proprio vero che “l'erba del vicino è sempre più verde”... (A.M.)
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