Il Rosatellum? “Era necessaria e potrebbe rivelarsi tra le migliori della travagliata storia della Seconda Repubblica”. Benedetto Della Vedova, che è persona pratica, in un articolo sul suo blog (oggi reperibile solo nell'incipit) e in una nota su Facebook, riportata il 26 ottobre dall'AGV, manifestò senza imbarazzi il suo pensiero, non proprio in sintonia con la compagna di futura Lista.
“L’Italia – spiegava l'attuale Sottosegretario agli Esteri - sarebbe andata alle elezioni con un sistema disordinato e casuale, frutto delle due distinte mutilazioni, operate dalla Consulta, di due diversi sistemi elettorali. Con la legge precedente si sarebbe arrivati all’esito, pressoché scontato, di un tutti-contro-tutti che non avrebbe solo reso improbabile la formazione di un qualunque governo, ma avrebbe anche reso illeggibile il risultato delle urne. Ci sarebbero state le coalizioni, al Senato, ma non alla Camera. Ci sarebbe stato un potenziale premio di maggioranza, a Montecitorio, ma non a Palazzo Madama. Tutti i senatori sarebbero stati eletti con le preferenze, ma alcuni deputati sì e altri no”.
Della Vedova avrebbe “volentieri votato il ritorno alla legge Mattarella”, tuttavia andava apprezzato il “passo avanti rispetto a un sistema di voto primo-repubblicano fondato sulla compravendita legale (via spesa pubblica) o illegale (via spesa privata) delle preferenze”.
Certo, poi – ammetteva - “c’è sempre qualche buona ragione per criticare una legge elettorale; naturalmente ce ne sono molte anche per criticare la legge Rosato”. La sua lista +Europa con Emma Bonino oggi ne sa qualcosa ... (red.)
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