La questione potrebbe apparire marginale o di lana caprina, se non costituisse un punto cardine della propaganda del M5S per marcare la differenza tra “noi” e “voi”. Per questo la stiamo seguendo con curiosità, man mano che ci avviciniamo al dunque elettorale.
Meno di un mese scrivemmo di "miraggio grillino", perché la lista con i nomi dell'ipotetico governo a 5 stelle col tempo si faceva attendere più del previsto, a dispetto dei continui richiami in ogni occasione propizia.
Da giugno a settembre, poi dicembre fino a marzo, abbiamo così visto via via slittare il momento storico in cui per la prima volta, caso più unico che raro, gli italiani conosceranno l'autorevole squadra dei “migliori”. Tant'è, che la cosa - tanto per non cambiare – ha iniziato ad assumere i toni da barzelletta.
Dopo l'ultima dead line fissata da Luigi Di Maio, ieri c'è stato un ulteriore aggiornamento. Questa volta però non riguarda la tempistica, che resta vivaddio per ora immutata e fissata a prima delle elezioni. Piuttosto cambiano le quantità in oggetto. Ce lo ha detto ieri sera Alessandro Di Battista, nel corso dell'ennesima ospitata in prima serata nel talk tv di Giovanni Floris su La7.
Incalzato dalla terna d.o.c. di giornalisti di Corriere, Repubblica e Stampa, il “Dibba” ha assicurato che prima del voto conosceremo “alcuni dei ministri più importanti” del futuro governo a guida 5 Stelle. Quindi non tutti...
Segue... (A.M.)
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