Il merito è tutto suo: senza i suoi buoni auspici, gli arabi di Etihad non avrebbero salvato Alitalia, mettendo soldi freschi in un’azienda praticamente fallita. Furono l’allora premier Enrico Letta e, con una telefonata notturna, Matteo Renzi ha fare pressioni insistenti, affinché Luca Cordero di Montezemolo mettesse la buona parola, facendo fruttare gli ottimi rapporti con gli emiri nati ai tempi della presidenza Ferrari.
A rivelarlo è stato il diretto interessato, ospite di Giovanni Floris a diMartedì in programma su La7. Nell’occasione Montezemolo ha fatto una disamina della parabola recente del vettore italiano, segnalando quali sono stati gli errori. In primis di Etihad e del suo management, sia nella fase iniziale accettando alcuni condizioni non sostenibili, sia nelle scelte strategiche successive; in seconda battuta del Governo, che il giorno dopo l'accordo ha ritenuto il problema di Alitalia di fatto risolto.
Un’altra “cosa anomala” per Montezemolo è stata quella di lasciare che Alitalia fosse posseduta al 51% dalle banche”, perché “un'azienda industriale di servizi non può essere nelle mani delle banche".
L’analisi di Montezemolo è parsa lucida e per certi aspetti impeccabile, di persona che su Alitalia sa il fatto suo. Manco ne fosse stato il Presidente…
(A.M.)
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