Informativa

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati si avvalgono di cookie necessari al funzionamento ed utili alle finalità illustrate nella cookie policy. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy.
Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie.

16/11/24 ore

Rabodirect Pro12, il ritorno delle Zebre


  • Rugbycale

Venerdì prossimo prenderanno il via i campionati europei di rugby per club Rabodirect Pro12 (la fu Celtic League) e i preparativi sono ormai febbrili, nel sistemare gli ultimi accorgimenti in vista dell'esordio. L'Italia, che di pane e rugby è sempre più ghiotta, presenterà la corazzata trevigiana, quella Benetton Treviso che rappresenta ormai storicamente l'avanguardia nazionale rugbystica (basta farsi una passeggiata tra gli impianti per rendersi conto di come, a Treviso, il rugby sia roba seria) e il nuovo esperimento delle Zebre.

 

Le Zebre Rugby, una franchigia costituitasi il 7 giugno scorso per volere eterodiretto della Federazione Italiana Rugby, sostituiranno gli Aironi Rugby: dal cielo alla savana, sperando che i risultati siano più soddisfacenti.

 

Portatrici di un nome che affonda le radici nel 1973, le Zebre furono un club ad inviti, nato per volere di Marco Bollesan, terza centro storica della nazionale (47 caps, ma di cui è stato anche allenatore) e due volte campione d'Italia (quando la Rugby Partenope stravinceva rendendo Napoli capitale della palla ovale), che fino al 1993 affrontarono squadre di ogni paese (e nazionali) sempre in amichevoli e con un discreto successo.

 

Quest'anno la FIR ha deciso di ridare lustro al nome Zebre Rugby creando una franchigia federale proprio in onore delle Zebre di Bollesan: un progetto splendido, interessante, che darà lustro alla città di Parma (è qui che giocheranno) e per la quale sono stati fatti investimenti interessanti: Troiani e Troncon come allenatori, l'ex tallonatore azzurro Fabio Ongaro (ritiratosi in uno stadio Olimpico stracolmo dopo la partita contro la Scozia del Sei Nazioni scorso) come team manager e giocatori di tutto rispetto (Totò Perugini, Marco Bortolami, Mauro Bergamasco, Matias Aguero sono i nomi più altisonanti, perchè tutti nazionali) tra gli avanti, ma anche nei trequarti il sangue sarà di colore blu.

 

Il giovane Tito Tebaldi, Luciano Orquera, Gonzalo Garcia, Matteo Pratichetti sono solo alcuni dei nazionali che suoneranno il pianoforte ovale nella nuova Celtic League. Eccellenze con qualche polemica di sottofondo, come la rinuncia di Mauro Bergamasco alla maglia delle Fiamme Gialle per quella delle Zebre Rugby (c'è chi dice a cose fatte, visita medica compresa, ma le chiacchiere da bar vanno allungate con i bianchini d'ordinanza) e per poter quindi giocare in Europa, o come i dubbi di alcuni sull'età media nella franchigia federale (in effetti gli over30 non sono pochi).

 

Certo è che l'investimento fatto e i nomi portati a Parma sono di prim'ordine, anche se a differenza dei trevigiani (che prediligono i vivai giovanili, che tanto hanno dato alla causa del movimento rugbystico nostrano) le Zebre vanno più cauti sui vivai; a tempo debito si faranno le dovute considerazioni. Resta innegabile il piacere di veder tornare nello stivale nomi che, anche se a quasi fine carriera, hanno ormai fatto la storia di questo sport.


Aggiungi commento