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24/12/24 ore

6 Nazioni 2013, a tempo di Rugby


  • Rugbycale

Comincia oggi il torneo delle Sei Nazioni, il torneo ovale più prestigioso d'Europa: Inghilterra, Galles, Scozia, Irlanda, Francia e Italia, pronti ad affrontarsi sul campo, come ogni anno, nell'ambito della storia di questo sport che ogni anno investe il Vecchio Continente di uno spirito ovale dai connotati unici al mondo.

 

L'esordio azzurro sarà domenica allo Stadio Olimpico di Roma, già 60mila i biglietti venduti, contro la durissima Francia che presenta sul campo un progetto e giocatori di tutto rispetto, per riscattarsi del torneo non esattamente idilliaco dell'anno scorso.

 

Quella tra Italia e Francia è una sfida sportiva che nel rugby si traduce nel Trofeo Garibaldi, che domenica verrà assegnato alla vincitrice della partita. Ma andiamo con ordine.

 

Il Galles, vincitore del torneo 6 Nazioni dello scorso anno, giunge all'appuntamento con grandi assenti, sopratutto nel pacchetto di mischia, e dopo un anno non esattamente fiorente in termini di risultati: le 6 sconfitte consecutive con le quali i Dragoni rossi si presentano al via tuttavia non devono portare a sottovalutare questa squadra, molto improntata ad un gioco fisico e brillante, nonostante i due mediani, Phillips e Biggar, rappresentino un po' la scommessa di coach Howley.

 

Come sempre una discriminante decisiva per questa squadra sarà il calore del suo pubblico, che nel fragore del Millenium Stadium di Cardiff rappresenta il sedicesimo, e forse anche il diciassettesimo, uomo in campo dei Dragoni: la motivazione rappresenterà in tal senso il vero punto di forza dei gallesi.

 

Dicevamo, il Galles affronterà oggi pomeriggio un'Irlanda che negli ultimi anni ha visto cambiare nella sostanza il suo rugby, sia a livello di club che di nazionale: la buona notizia è che il mitico Brian O'Driscoll sarà in campo, a 34 anni, ma le garanzie che questo mito vivente del rugby può dare ai Trifogli irlandesi sono ben poche, visti gli acciacchi fisici; i trequarti irlandesi non convincono però completamente: nonostante il talento inequivocabile infatti la somma dei singoli rendimenti non spesso porta ad un totale decente, in termini di spettacolo e, sopratutto, di risultato.

 

Una lacuna sopperita tuttavia dalle terze linee, forse tra le più forti del mondo, ma che trova la crisi al momento del cambio a causa di una panchina decisamente poco “fornita”.

 

La seconda partita di oggi invece potrebbe nascondere sorprese incredibili: Inghilterra-Scozia sembrerebbe agli occhi profani già chiusa in partenza, ma i Leoni inglesi non avranno l'apporto fenomenologico di Manu Tuilagi, fuori per infortunio (al suo posto il debuttante Billy Twelvetrees).

 

Solo due i cambi per coach Lancaster, il secondo è il pilone Joe Marler (un bel frigorifero) che spera di trovare nei suoi uomini lo stesso spirito che li ha portati a sconfiggere una spaesata Nuova Zelanda lo scorso autunno.

 

La Scozia in tal senso teme la veemenza inglese, ma ciò non ha impedito al coach ad interim Scott Johnson, di scommettere sul debuttante neozelandese Sean Maitland, 24 anni, schierato all'ala: l'obiettivo scozzese è “scassare” Twickenham, dopo 30 anni di insuccessi in quello stadio.

 

Tornando in territorio mediterraneo, domani vedremo, nel “posticipo”, quella che si preannuncia la partita più entusiasmante di questa prima giornata: Italia-Francia.

 

La certezza chiamata Andrea Masi, schierato estremo, ormai senatore della squadra, e il pacchetto di mischia più forte del mondo (così dicono in molti), porta tantissimo abruzzo in questa Nazionale: Venditti, giovane ma ormai certezza azzurra, e capitan Parisse (nato in Argentina ma abruzzese di sangue), si dichiarano certi che questa nazionale porterà sorprese sorprendenti al suo pubblico (quest'anno si giocheranno 3 partite all'Olimpico).

 

La Francia invece schiera una linea di trequarti velocissima e portatrice di quel “rugby champagne” che tanto ci ha fatto penare in passato, nella speranza di giocarsela, sul prato dell'Olimpico, nel gioco aperto e in velocità (caratteristiche non esattamente italiane). Le terze linee transalpine, Picamoles-Dusatoir-Ouedrago, daranno filo da torcere ai nostri, sopratutto nelle fasi di rimessa laterale, sulle quali si spera che gli azzurri abbiano messo a punto schemi più efficaci e, sopratutto, semplici.

 

Il torneo di quest'anno riserverà sorprese e spettacolo: impossibile perderselo.


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