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02/05/24 ore

Russia nucleare, rischio d'implosione. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa



Nel tradizionale alone di misteri che accompagna le mosse politiche e militari russe, dopo un anno e mezzo dall’invasione della Ucraina da parte dell’esercito delle Federazione Russa, la Marcia su Mosca assume un rilievo forse determinante nello sviluppo dei tragici avvenimenti che ogni giorno descrivono il dramma di una guerra nel cuore dell’Europa.

 

Il ministro della Difesa russo Sergei Shoigu - riporta l’agenzia ANSA - non ha commentato la ribellione, durante la quale il capo di Wagner Prigozhin aveva chiesto al ministro della Difesa di incontrarlo a Rostov prima di sospendere l'ammutinamento, mentre la Afp segnala inoltre che il titolare della Difesa russa in questa circostanza è comparso anche in tv per la prima volta dalla ribellione della brigata Wagner poi rientrata.”

 

"Il mostro creato da Vladimir Putin (il quale ha ammesso che la Wagner era finanziata dalla Federazione russa! ndr) con la guerra in Ucraina sta agendo contro il suo creatore”. Lo ha detto l'alto rappresentante della politica estera Ue Josep Borrell arrivando al Consiglio a Lussemburgo. "Questo è il momento di sostenere Kiev più di ogni altro momento ed è un bene che l'Epf sia rimpinguato con altri 3,5 miliardi. La guerra sta incrinando la forza militare russa e sta mettendo in crisi il governo: ora una potenza nucleare come la Russia potrebbe affrontare un periodo d'instabilità e dobbiamo prendere in considerazione questo scenario", ha aggiunto. 

 

Il capo della Wagner, Yevgeny Prigozhin, ha postato poi - come riporta sempre l’ANSA - un audio di 11 minuti in cui dà la sua versione di quanto avvenuto negli ultimi giorni in Russia. Le autorità avevano deciso di sciogliere la Wagner il primo luglio a seguito di "intrighi", ha denunciato Prigozhin…

 

In qualunque modo si voglia interpretare quello che è accaduto e ciò che accade, essendo una situazione in divenire con tutti tutte le ambiguità che vengono da Mosca, quello che emerge in modo evidente è che le turbolenze interne alla Russia sono profonde e in ogni caso avranno delle implicazioni sulla guerra di aggressione. 

 

Putin non sapeva? Ma allora non ha più un quadro della situazione e non gli vengono fornite informazioni che da qualche giorno circolavano. Poi non si percorrono 1.500 chilometri senza che vi sia nessun tipo di intervento e venga “”minacciata”. Putin sapeva e giocava una partita tattica? Ancora peggio per quello che sta accadendo…

 

È evidente che siamo di fronte ad una crisi di sistema da parte di un potere oligarchico che ha delle crepe. Ad un fallimento della catena di comando dagli sviluppi preoccupanti, se solo si pensa che l’arsenale nucleare russo è enorme e i rischi per il mondo sono enormi, sia che Putin regga il potere sia che venga detronizzato, senza neanche immaginare chi potrebbe arrivare dopo di lui e avere i caratteri di un ancora più duro nazionalismo estremo e guerrafondaio.

 

Le interpretazioni in Italia sono state come al solito confuse, interessate e prive di riscontri oggettivi. Una sorte di Fiera delle castronerie. Si confermano ideologiche e lontane dalla realtà, con il solito farsesco scatenarsi di ipotesi con lo scatenamento dei numerosi putiniani, presenti in tutti gli schieramenti di destra e di sinistra, che non hanno fatto mancare, senza nulla conoscere concretamente, l’interpretazione claudicante se cioè il fatto che la Marcia su Mosca si sia interrotta a pochi chilometri dalla capitale sia da interpretare come un successo di Putin o viceversa con un segno di irreversibile debolezza.

 

Le stesse dichiarazioni per esempio della Cina sono state rappresentate come una volontà di Pechino di schierarsi con Mosca, e questo senza prendere in considerazione le perplessità che il Partito Comunista Cinese ha a più riprese fatto intuire nei sui giudizi sulla strategia di Putin che non ha dato ai cinesi altro motivo che di preoccupazioni. Che poi vi siano motivi di tensioni per una scintilla nucleare che può scatenarsi nello sgretolamento possibile della Federazione Russa, questo è ben chiaro al mondo intero, sia in Occidente che in Oriente e in tutto il pianeta…

 

Francesco Sisci, ricercatore senior presso l’istituto di studi europei nell’Università del popolo di Cina, conversa da Pechino con Giuseppe Rippa, direttore di Agenzia Radicale e Quaderni Radicali, su uno scenario ancora assolutamente nebuloso e i cui sviluppi sono ancora tutti da interpretare e con risvolti rischiosissimi…

 


 

- Russia nucleare, rischio d'implosione. Conversazione con Francesco Sisci di Giuseppe Rippa

(Agenzia Radicale Video)

 

 


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