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17/11/24 ore

Politica estera, l'Italia non è più una "fannullona"



Sulle questioni di politica internazionale l’Italia è più influente. Lo dice un rapporto dell’European Council of Foreign Policy, che classica i paesi europei che si sono dati maggiormente da fare in politica estera.

 

In tal senso, nel 2013 il balzo in avanti più significativo è proprio del nostro paese, che entra a far parte della categoria dei leaders (volenterosi), lasciando la posizione di slackers (fanullone).

 

Come riporta La stampa, gli "autori (una settantina di ricercatori europei equamente distribuiti tra i vari paesi dell’Ue) hanno attribuito un voto a ciascun Stato membro per ogni singola voce, e alla fine stilano una classifica tra “leaders” e “slackers” (volenterosi e fannulloni), a seconda che ciascuno di essi traini o ostacoli la capacità dell’Europa di raggiungere i propri interessi su obiettivi particolari”.

 

In questa quarta edizione dello Scorecard Foreign Policy sono stati presi in esame 66 singoli aspetti della politica estera europea in sei settori chiave:

1) le relazioni con gli Stati Uniti

2) le relazioni con la Cina

3) le relazioni con la Russia

4) le relazioni con l’Europa allargata

5) le relazioni con Medio Oriente e Nord Africa

6) le prestazioni dell’Europa nelle istituzioni multilaterali e nella gestione delle crisi

 

Nella speciale classica Top Leaders sono risultati "Francia (con 12 aree d’azione di successo, contro le 11 del 2012), Regno Unito (11, stabile), Germania (10, contro le 12 del 2012), Svezia (10, stabile), Italia (9, contro le 3 del 2012)".

“Top Slackers” sono invece "Germania (con 4 aree d’azione di scarso successo, contro le 2 del 2012) Grecia (4, contro le 5 del 2012)"

 

"Nel giudizio complessivo: «La Francia è lo stato più attivo tra i membri dell’UE , ma spesso non è riuscito a ottenere il sostegno di altri Stati membri . Il Regno Unito è concentrato sul commercio e le relazioni bilaterali , ma ha un’agenda politica poco ambiziosa. La Germania ha perseguito una politica estera ispirata ai propri interessi. L’Italia ha segnato una notevole rimonta, che va dal rinnovato impegno sulle questioni di politica estera fino alla cooperazione e lo sviluppo. Svezia e Polonia confermano il loro ruolo di leader nella politica estera europea»."


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