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15/11/24 ore

Quote rosa, la Germania boccia la legge ipocrita



320 sì e 277 no. Sono questi i numeri con cui il Parlamento tedesco ha bocciato il progetto presentato dall'opposizione socialdemocratica e verde che prevedeva l'inserimento obbligatorio di un 20% di donne nei consigli di amministrativa delle imprese entro il 2018 e un 40% entro il 2023.

 

A votare contro la legge sulle quote rosa, definita “ipocrita” dalla cristianodemocratica Kristina Schroeder, sono stati principalmente i rappresentanti dei partiti della coalizione di governo di Angela Merkel, donna sì, ma non tra le accanite sostenitrici di una presenza 'imposta' di gonne all'interno delle principali aziende.

 

“Non tutte le donne la pensano allo stesso modo – aveva spiegato la cancelliera durante un'intervista – il che non significa che il tema non ci stia a cuore”. Una 'giustificazione', tesa probabilmente a nascondere il timore che il successo del provvedimento dell'opposizione potesse significare una sconfitta politica a pochi mesi dalle elezioni, poco gradita alle avversarie politiche di Merkel la quale, secondo la parlamentare socialdemocratica Marks, non potrà che finire là, in quell' “inferno” dove, citando Madeleine Albright, “c'è un posto riservato per tutte quelle donne che non si sono aiutate l'un l'altra”.

 

Ma di infuocato, al momento, c'è stato solo il lungo confronto al Bundestag, “degradato”, secondo la commentatrice di Spiegel, Annett Meiritz, “a simbolica battaglia di bandiera: la qualità del dibattito interno – ha spiegato la giornalista – è stata di un livello così scadente da rendere difficile, oggi, non ammettere che si sia trattato di un'occasione perduta, indipendentemente dal risultato del voto”.

 

Un voto che, al di là di tutto, riflette in parte l' irrazionalità con cui a volte si affronta la questione 'quote rosa': la presenza delle donne negli enti, pubblici o privati che siano, nella aziende, in parlamento, nelle istituzioni o dovunque sia 'necessario' esaltare la tanto bramata 'parità di genere', dovrebbe essere garantita da altri requisiti, che non siano certamente legati al cromosoma X.

 

Che il famoso 'soffitto di cristallo' sia nella maggior parte dei casi infrangibile per tante donne è oramai da qualche anno assodato: precludere un ruolo cardine ad una donna solo perché non le vengono riconosciuti gli stessi meriti di un uomo è una cosa, diventare un numero piazzato lì solo perché così ha deciso la Legge è un altro.

 

Prendendo in prestito le parole di Emma Bonino, non è forse sempre corretto credere che i mezzi giustifichino i fini: “piuttosto, i mezzi prefigurano i fini. E prefigurare una società a quote, in cui dobbiamo essere tot neri, tot gialli, tot bianchi, tot donne...” (F.U.)


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