“Spero in Dio che ci siano 60 persone che abbiano il coraggio di lottare per il buonsenso” aveva detto Joe Biden, vicepresidente degli Stati Uniti. E invece, a quanto pare, per sei di quei 60 senatori, appartenenti alle file dei repubblicani, la pressione della lobby 'della violenza' è stata più forte del disperato appello dell'amministrazione Obama affinchè la riforma delle armi vada avanti nel suo intento di arginare il fenomeno 'stragi' in quella terra delle libertà impregnata di sangue innocente.
L'accordo bipartisan sul 'background check', il documento da presentare al momento dell'acquisto di un'arma come garanzia di un 'passato pulito', senza precedenti penali o malattie mentali del compratore, è fallito, lasciando senza voce in Senato il 90% degli americani convinti che servano controlli più severi al momento della vendita delle armi.
“Oggi è una giornata di vergogna per Washington” ha commentato un oltremodo irritato Barack Obama, commentando la bocciatura del disegno di legge che, in un primo momento, sembrava avesse raggiunto il quorum dei voti. “Ma questo – assicura il presidente Usa circondato da una decina di genitori dei bambini morti a Newtown – è solo il primo round. La mia amministrazione farà di tutto contro la violenza”.
E a chi lo ha accusato di aver sfruttato la partecipazione attiva dei familiari delle vittime per motivi politici, Obama risponde: “Ma c'è qualcuno che pensa sul serio che il loro tormento dovesse rimanere fuori dal dibattito, che non avessero il diritto di parlare?”.
Quindi la parola al padre di una dei piccoli morti lo scorso 14 dicembre nella scuola elementare Sandy Hook sotto i colpi di un fucile d'assalto: “Torniamo a casa delusi ma non sconfitti, determinati a capovolgere quello che è successo oggi. Certo – conclude l'uomo - il mio cuore oggi è spezzato, ma non il mio spirito”.
Infine, mentre l'eco di quella parola, 'shame', urlata da due madri e ripetuta da Obama, viene catturata da telecamere e microfoni, il presidente promette: “Il giorno dopo Newtown assieme a tutto il Paese prendemmo l’impegno che nulla poteva rimanere così com’è. E quelle parole, quella sfida valgano ancora”. (F.U.)
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