Aprirà a Parigi la prossima primavera, nel decimo arrondissement (dove è presente il maggior consumo di droga della città), la prima “salle de shott” - sale del buco - in cui sarà possibile consumare sostanze stupefacenti sotto controllo di personale medico qualificato.
Agli “utenti” verranno fornite siringhe sterili mentre medici e infermieri vigileranno per controllare lo stato di salute e l’insorgere di eventuali episodi di overdose e, qualora ci fosse la volontà delle persone, queste saranno messe in contatto con centri di disintossicazione.
La proposta, avanzata dal Ministro della Sanità Marisol Touraine per “ridurre la mortalità e l’esclusione sociale”, è stata approvata il 5 febbraio dal Primo Ministro Jean-Marc Ayrault. La decisione, appoggiata dal governo Hollande e decisamente osteggiata dalla destra, prende il via dalla crescente preoccupazione dei francesi sul consumo delle droghe nel paese, dove i consumatori sarebbero 2 milione e 200mila: 550mila di cannabis, 500mila di l’eroina, 400mila di cocaina e 150mila di ecstacy.
Se la destra i rappresentanti del decimo arrondissement di Parigi si sono mobilitati per bloccare la proposta, in base alla nota formula “non nel mio cortile”, i socialisti hanno risposto che esperienze di questo tipo potrebbero ridurre il consumo di droghe nelle strade e anzi migliorare la situazione aprendo un dialogo con le fasce disagiate comunque presenti.
Le “salle de shott” esistono in molti paesi: ce ne sono 80 in europa e 10 nel resto del mondo; la prima venne aperta in Svizzera a Berna nel 1986 e a distanza di vent’anni il numero dei morti da overdose era dimezzato.
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