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16/11/24 ore

Primarie, bromuro e partecipazione


  • Luigi O. Rintallo

Ha ragione Grillo che ha definito le primarie del centro-sinistra “bromuro sociale” o Bersani che ne ha esaltato il valore di partecipazione e di riscatto della politica? La risposta non può essere così scontata, né in un senso né nell’altro. E questo perché le cose sono alquanto complesse.

 

Il segretario del PD ha buon gioco a rivendicare il successo della macchina organizzativa e l’afflusso massiccio di persone, certo anomalo in tempi di anti-politica trionfante e di nausea per una ritualità democratica, di cui tanti evidenziano in primo luogo l’inganno. D’altro canto, le file ai gazebo messi su dal PD non annullano ipso facto l’astensionismo debordante registrato alle elezioni siciliane solo un mese fa.

 

Si tratta in realtà di popoli diversi, perfino estranei l’uno all’altro. Grillo, nella sua polemica martellante, vede nelle code del 25 novembre le propaggini estreme di un sistema politico oramai bollito, che ha chiuso il suo ciclo. Descrive quei cittadini come militanti che rispondono al richiamo dell’apparato, senza rendersi conto che in questo modo si cloroformizza il desiderio di cambiamento riaffidando le sorti del paese ai soliti professionisti del nulla.

 

Ma vi è un altro aspetto da considerare. Gli oltre tre milioni di partecipanti alle primarie del centro-sinistra non coincidono totalmente con i suoi elettori. Come rilevato da Augusto Barbera sul «Corriere della sera», le primarie dei democrats hanno comunque esercitato un fascino anche sull’altra metà della politica, vale a dire gli elettori di centro-destra.

 

A parte gli episodi folkloristici dei consiglieri di AN o leghisti che si sono presentati ai gazebo e sono stati respinti, è davvero difficile escludere che tanti non elettori di centro-sinistra sono certo riusciti a esprimersi. Non bastava certo la consegna del “certificato elettore di centrosinistra” a scoraggiarli. A dimostrazione ancora una volta di quanto certe regole siano per lo più astruse e prive di efficacia.

 

In tal senso, queste primarie non possono essere liquidate come una semplice manifestazione di partito ben riuscita. In qualche modo hanno dato sfogo a una domanda che, forse, ricerca strade diverse da quelle indicate da Grillo. Il punto è sapere se i due candidati giunti al ballottaggio se ne rendano conto e siano poi in grado di dare le risposte.


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